lunedì 14 gennaio 2008

BENZINA: NON VORREMMO ESSERE ALLE SOLITE, MA CON PETROLIO ED EURO A QUESTI LIVELLI VI SONO SPECULAZIONI DI ALMENO 2 CENTESINI AL LITRO.


Non vorremmo essere alle solite, ma effettivamente, di fronte a un calo del prezzo del petrolio a 93 dollari al barile e con un assestamento dell’euro sul dollaro a oltre 1,49, il prezzo dei carburanti sarebbe dovuto scendere di almeno 2 centesimi al litro, sia per la benzina che, soprattutto, per il gasolio.
Ciò non sta avvenendo, sottolineando così, ancora una volta, il metodo speculativo della doppia velocità.
Con queste mancate riduzioni c’è chi incamera mensilmente 28 milioni di euro per la benzina e 50 milioni di euro per il gasolio, con una perdita per il singolo automobilista di 2 euro al mese per i pieni di benzina, pari a 24 euro annui.
Perciò insistiamo, come associazione dei consumatori maggiori verifiche e controlli e maggiori sanzioni.

FEDERCONSUMATORI COMO

venerdì 4 gennaio 2008

LE CRITICHE DI FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF AI DATI DELL'ISTAT SULL'INFLAZIONE

ISTAT: I dati di quest'anno ci ricordano tanto i dati, poco veritieri, del 2002

Adusbef e Federconsumatori, dopo i clamorosi errori nella definizione del tasso di inflazione nel 2002 (affermanti un calo rispetto all’anno precedente del tasso di inflazione da 2.7 a 2.5, mentre tutte le famiglie italiane soffrivano un pressoché raddoppio dei prezzi in concomitanza con l'introduzione dell'euro, a causa manovre speculative e in assenza di verifiche e controlli.
Non vorremmo si ripetesse la stessa cosa, cioè che, in presenza di massicci aumenti, in primis per i beni di largo consumo e per i prodotti energetici, l’inflazione scendesse dal 2,1 del 2006 all’1.8, come recita il comunicato dell’Istat.

Siamo di fronte ad una questione molto grave, troppo rilevante ed importante è infatti il tasso d’inflazione formale, che fa riferimento a parametri economici fondamentali come i tassi bancari, gli affitti, i rinnovi contrattuali e la rivalutazione delle pensioni.

Noi riteniamo che il tasso di inflazione nel 2007 sia decisamente più elevato, ben oltre la soglia del 3% (3,4 – 3,5 % su base annua), pari a maggiori spese per 994 euro per le famiglie (senza contare l’aumento dei mutui a tasso variabile che ha già inciso rovinosamente sui bilanci familiari).

Si tratta perciò di riorganizzare finalmente l’Istat, per migliorarne ruoli e funzioni, intervenendo su tre questioni fondamentali:

· voci del paniere e relative scadenze, più aderenti alla reale spesa delle famiglie;

· pesi quantitativi delle voci del paniere, sempre per una migliore aderenza alla realtà familiare;

· assoluta accuratezza delle rilevazioni dei prezzi a livello territoriale, notevole risulta infatti la discrepanza tra le nostre rilevazioni e quelle ufficiali.

PETROLIO A 100 EURO AL BARILE. LE PREVISIONI DI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PER IL 2008

COSTI ENERGIA. RICADUTE DIRETTE E INDIRETTE PER LE FAMIGLIE. E’ URGENTE INTERVENIRE IN MOLTEPLICI DIREZIONI.

Le previsioni del 2008 per quanto riguardano le ricadute dirette ed indirette del costo dell’energia sono estremamente preoccupanti per i responsabili istituzionali, ma soprattutto per le famiglie italiane.
Per costi diretti le famiglie si troveranno a dover affrontare costi più elevati per servizi e beni fondamentali che li riguardano:
- carburanti: + 140 euro
- riscaldamento domestico: + 150 euro annui
- gas: + 80 euro
- luce: + 40 euro
Con un totale pari a 410 euro annui (stima inflattiva di circa 1,3% sulla spesa familiare annuale).
Per costi indiretti:
- trasporto + 90 euro
- aumento del costo della Virgin Naphta, la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di plastiche, vernici, detersivi etc.: + 180 euro
- costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari: + 160 euro
Con un totale pari a 430 euro annui (stima inflattiva di circa 1,4% sulla spesa familiare annuale).

Il Paese ha dunque bisogno di un serio ed accelerato piano energetico con misure urgenti di sostegno verso quattro filoni fondamentali:
1 - politiche di risparmio sia delle famiglie che delle imprese
2 - forte impegno sulle energie alternative quali il fotovoltaico per giungere ad una potenza installata pari a quella della Germania
3 - costruzione immediata di rigasificatori che nel diversificare le fonti di approvvigionamento energetico sono di per sé strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio
4 - razionalizzazione della rete di distribuzione di carburanti con l’apertura alla grande distribuzione (risparmi attesi pari a 144 Euro anno)

Inoltre si rende obbligatoria una revisione della materia fiscale (accisa sui carburanti), che deve variare negativamente quando aumenta il prezzo del petrolio per compensare il contestuale aumento dell’IVA, evitando in tal modo speculazioni da parte dell’erario.