sabato 29 dicembre 2007

TARIFFE E PREZZI. FEDERCONSUMATORI APPREZZA IL BONUS PER LA LUCE E IL DECRETO SULLA VENDITA DIRETTA DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI

Due novità positive, che porteranno qualche sollievo al potere di acquisto delle famiglie.
1- un decreto istituisce la cosiddetta vendita diretta dei prodotti agroalimentari attraverso mercati istituiti appositamente; tale provvedimento potrà calmierare gli aumenti che potrebbero attestarsi, in mancanza di qualsiasi intervento, a circa 400 Euro annui in più per le famiglie
2 - il “bonus” per l’elettricità stabilito dal Governo, da Fedeerconsumatori sempre richiesto.
Ora si spera in un intervento degli Enti Locali sulla bolletta del gas, per le famiglie meno abbienti, considerando che si sono registrati, solo nei due bimestri considerati, aumenti di oltre 70 Euro annui.

giovedì 27 dicembre 2007

SALDI. I CONSIGLI DI FEDERCONSUMATORI


Parte la stagione dei saldi, con largo anticipo tanto da farci affermare nuovamente “A quando il loro superamento definitivo?”.
L’osservatorio di Federconsumatori prevede una ripresa rispetto ai disastrosi risultati degli anni passati, anche se vi sarà ancora cautela e prudenza.
Infatti molte famiglie non hanno comprato a Natale a causa del basso potere di acquisto, in Le famiglie coinvolte saranno circa il 57% del totale, pari a 13.250.000.
Ognuna di loro è previsto spenderà una cifra pari a 373 euro (143 euro procapite) per una spesa complessiva di 4 miliardi e 932 milioni di euro .

VADEMECUM PER L’ACQUISTO IN STAGIONE DI SALDI:

1. non fatevi prendere dalla frenesia dell’acquisto, girate per più negozi, confrontate i prezzi
2. servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia, possibilmente acquistate prodotti e beni di cui eravate a conoscenza del prezzo in modo da poter valutare la convenienza dell’acquisto
3. diffidate dalle vetrine interamente coperte dai manifesti e che non vi consentono di vedere la merce, ed inoltre diffidate di sconti eccessivi pari o superiori al 60%
4. le vendite devono essere realmente di fine stagione, quelle di risulta o di magazzino non possono essere mescolate con i prodotti in saldo ma vendute separatamente
5. su ogni prodotto è obbligatorio il cartellino indicante il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto in modo ben leggibile
6. non vi è l’obbligo di far provare i capi, ciò e rimesso alla discrezionalità del negoziante ma il consiglio è comunque quello di diffidare, nel caso dei capi di abbigliamento, di quelli che possono essere solo guardati e non provati
7. il pagamento può essere fatto anche con carte di credito o bancomat, è d’obbligo da parte del commerciante che sia in possesso del POS
8. conservate sempre lo scontrino quale prova di acquisto che in caso di merce fallata o merce non “conforme” obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato in base alle nuove normative di legge
9. per qualsiasi problema relativamente a inganni nella vendita, protestate immediatamente o denunciate ai vigili urbani o all’ufficio comunale per il commercio o in caso di timidezza rivolgetevi ad una associazione dei consumatori

martedì 18 dicembre 2007

VACANZE INVERNALI: ALCUNI CONSIGLI DI FEDERCONSUMATORI

Secondo l’indagine effettuata da Federconsumatori le vacanze invernali, rispetto al 2006, subiranno un aumento pari al 2,3%. Sci, doposci e scarponi tutto il necessario va messo in valigia, ma attenzione, è necessario non dimenticarsi nulla! Anche perché se acquistati sul posto possono costare il 50% in più.
Ad esempio dei buoni occhiali da sole acquistati prima della partenza costano circa 198 euro, mentre, nelle località sciistiche, possono arrivare fino a 300 euro. Lo stesso avviene per la crema solare, che in vacanza, la si acquista anche a 20 euro.

Cappelli, guanti e sciarpe sono gli accessori che più facilmente si rischia di dimenticare a casa e che subiscono i maggiori rincari in queste località, fino ad un aumento del 38%.


I consigli di Federconsumatori per partire sicuri e godersi la vacanza senza incorrere in inconvenienti e sorprese inattese:

1. ricordarsi di richiedere all’operatore turistico, prima di partire, una copia del contratto sottoscritto;
2. prestare particolare attenzione, nel caso in cui si sottoscriva una polizza assicurativa, alle condizioni dell’eventuale rimborso previsto;
3. tenete sempre presente che la caparra non può superare il 25% del prezzo totale del viaggio e, al momento del pagamento, si deve pretendere la regolare ricevuta;
4. ricordarsi che nei 20 giorni precedenti alla partenza il prezzo del pacchetto non può essere aumentato (e comunque mai più del 10%);
5. prima della partenza il turista deve munirsi di tutte le informazioni necessarie al soggiorno, in particolar modo dei recapiti dei rappresentanti locali dell’operatore turistico al quale si è rivolto;
6. se si viaggia in aereo e viene smarrito il bagaglio, si vada subito in aeroporto all’ufficio “Lost and found” a denunciare lo smarrimento; nel caso in cui il viaggiatore non si trovi nel luogo di residenza ha diritto ad ottenere dalla compagnia aerea una somma di denaro per poter far fronte alle prime necessità, in attesa che venga ritrovato il bagaglio;
7. sia il bagaglio da imbarcare sia quello a mano devono rispondere a criteri specifici di peso e dimensione (ogni compagnia ne fissa i limiti);
8. se giunti a destinazione si riscontrano delle difformità rispetto alle condizioni incluse nel contratto, si deve contattare immediatamente i rappresentanti dell’operatore turistico sul posto; in questo caso è necessario dimostrare (attraverso foto, testimonianze, fatture di spese sostenute ecc…) gli eventuali disagi subiti;
9. se si parte per l’estero, è consigliabile, per telefonare, acquistare prima della partenza schede telefoniche internazionali piuttosto che effettuare telefonate direttamente dal luogo;
10. una volta rientrati, nel caso in cui si siano riscontrate difformità rispetto alle condizioni contrattuali, si deve, entro dieci giorni, di presentare un reclamo, indirizzata all’organizzatore o al venditore del pacchetto, mezzo raccomandata, corredato di tutta la documentazione necessaria a dimostrare i disagi subiti;

giovedì 13 dicembre 2007

AUTOTRASPORTATORI: IL BLOCCO DELLE STRADE E’ FINITO MA L’EMERGENZA CONTINUA

Comunicato Stampa

Dopo tre giorni difficili finalmente autotrasportatori e Governo hanno trovato un accordo. Il Paese è lentamente ripartito, ma l’emergenza resta e resterà ancora per altri giorni. Fabbriche ancora chiuse per la mancanza di materie prime, banchi vuoti dei supermercati, fermi autobus e ambulanze per mancanza di carburante, bloccati importanti Festival e Spettacoli.

In questi giorni i centralini delle nostre associazioni sono stati tempestati di segnalazioni da parte di cittadini che hanno denunciato il mancato rispetto dei loro diritti e in molti casi pretendevano un risarcimento per l’enorme disagio subito. Come ad esempio il sig. Michele, che non ha potuto raggiungere il posto di lavoro a causa dei distributori chiusi o la signora Anna, di 90 anni, che non ha trovato un medicinale terminato nelle farmacie del suo quartiere.

Se prima l’allarme riguardava il ripristino delle attività degli autotrasportatori, oggi riguarda la qualità dei prodotti che sono stati fermi nei tir in questi giorni.

Potrebbe avvenire, infatti, che vengano consegnati prodotti che hanno subito una mal conservazione, come ad esempio possono essere i surgelati che hanno bisogno di una temperatura costante per la loro idoneità. A tal proposito è fondamentale, da parte delle Autorità competenti, un maggiore controllo e vigilanza affinché i consumatori non si ritrovino sulle tavole merci che all’apparenza sembrano perfettamente conservate ma in realtà sono dannose e nocive.

Il disagio arrecato al nostro Paese, soprattutto in questo periodo natalizio in cui normalmente diversi prodotti subiscono un rincaro, ha portato ad ulteriori aumenti.

A tal proposito Adoc, Adusbef e Federconsumatori hanno già presentato esposti-denunce alle Principali dieci procure della Repubblica e chiedono, inoltre, alle Autorità, un intervento deciso soprattutto nella prevenzione di abusi e speculazioni.

Le associazioni invitano i consumatori a fare attenzione specialmente alle offerte di prodotti alimentari che generalmente non vengono messi in promozione ed inoltre consigliano, come sempre, ma a maggior ragione in questo momento, a controllore sia la data di scadenza che l’integrità della confezione del prodotto.

Infine, invitiamo i consumatori a conservare lo scontrino dei prodotti alimentari acquistati, nell’eventualità di dover procedere a reclamare l’acquisto di un prodotto dannoso, oltre che presso le nostre associazioni, anche alle Istituzioni competenti.

TIR: ADOC, ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRESENTERANNO UN ESPOSTO ALLE PROCURE PER IL RISARCIMENTO DANNI

Comunicato Stampa

Contro la serrata degli autotrasportatori che ha paralizzato l’Italia da ben due giorni, creando gravissimi problemi non soltanto alla libera circolazione delle merci, ma anche enormi disagi nel rifornimento di merci e beni di prima necessità ed agli stessi soccorsi degli ammalati negli ospedali, che contrasta con il diritto dei cittadini alla mobilità, che non possono essere, ancora una volta, tenuti in ostaggio delle rivendicazioni sindacali, Adoc,Adusbef e Federconsumatori hanno presentato esposti-denunce alle Principali dieci procure della Repubblica.
Il sacrosanto diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione, non può trasformarsi in manifestazioni che possano bloccare il Paese, utilizzando il ricatto per la soluzione dei propri problemi. Senza entrare nel merito della vertenza, è intollerabile, a giudizio di Adoc,Adusbef, Federconsumatori, che milioni di cittadini debbano pagare le conseguenze di vertenze sindacali, che vengono spesso tollerate, sulla pelle dei consumatori, delle stesse imprese e del Paese.
Tutto ciò premesso - si legge negli esposti denunce presentati alle Procure della Repubblica di Roma, Milano, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Lecce, Napoli, Palermo e Torino - si chiede alle AA.GG. adite l’apertura formale di indagini volte ad accertare le responsabilità per i fatti su esposti che configurano reati gravissimi,anche alla luce della precettazione disposta ieri dal ministro dei trasporti Bianchi.
Adoc, Adusbef, Federconsumatori hanno ritenuto di poter configurare, negli autori dei blocchi stradali, quantomeno le fattispecie di cui all’art. 416 c.p. (associazione per delinquere) finalizzata al compimento degli atti di cui all’art. 340 c.p.(interruzione di pubblico servizio) con l’aggravante di cui all’art. 340 comma 2°c.p. e per capi e promotori, e con il dolo di cui all’art. 499 c.p. (distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali), 503 c.p. (serrata e sciopero per fini non contrattuali), 504 c.p. (coazione alla pubblica autorità mediante serrata o sciopero), 505 c.p. (serrata o sciopero a scopo di solidarietà o di protesta) 506 c.p. (serrata di esercenti di piccole industrie o commercio) 507 c.p. (boicottaggio). Con riserva di costituzione di parte civile nel processo penale.
“Presenteremo un esposto – commentano le tre associazioni – contro le organizzazioni promotrici dei blocchi e gli eventuali singoli che saranno ritenuti responsabili, chiedendo un eventuale risarcimento dei danni provocati. Chiediamo inoltre ai Ministri dell’Interno e dei Trasporti di attivarsi per identificare i responsabili, e in caso operare il ritiro delle patenti di guida e la cancellazione dall’albo degli autotrasportatori”.
Secondo Adoc, Adusbef e Federconsumatori l’estrema situazione rischia di far nascere una borsa nera per i prodotti essenziali.
“L’80% degli esercizi commerciali non è in grado di far fronte alla domanda dei clienti – continua le associazioni – soprattutto nei banchi di ortofrutta. C’è il rischio concreto che prenda corpo una “borsa nera” su benzina e generi alimentari freschi, con possibili aumento fino a 5 volte del valore attuale. Chiediamo alle Autorità un intervento deciso, non basato sulla speranza di una buona volontà, ma su azioni certe e immediate, sia nella prevenzione di abusi e speculazioni, sia nella repressione di eventuali situazioni verificate, in modo da non creare un sistema d’illegalità. Ci appare comunque “strano” che realtà urbane come Roma, Milano o Torino abbiano scorte di alimenti e carburanti per sole 48 ore.”

martedì 4 dicembre 2007

PREZZI: SITUAZIONE INSOSTENIBILE, NECESSARI INTERVENTI DA PARTE DI GOVERNO ED ENTI LOCALI.

La situazione delle famiglie italiane sta diventando ormai insostenibile, anche alla luce degli incrementi previsti dal 1° Gennaio.
È necessario che si continui a intervenire sui processi di liberalizzazione, soprattutto in tema energetico, attraverso un incremento delle importazioni di gas naturale e l’ampliamento dei fornitori di luce e di gas.
Si rendono necessari una serie di interventi rivolti a verifiche e controlli, prezzi e tariffe, informazione ai cittadini.
Verifiche e controlli hanno come obiettivo quello di evitare speculazioni sempre presenti nelle varie filiere, da quella alimentare a quella energetica (pane, pasta, benzina, gasolio, ecc).
Sui prezzi ecco cosa proponiamo alle Istituzioni:
- si prema sulla Banca Centrale Europea affinché non aumenti il tasso di sconto, al fine di evitare un aumento delle rate dei mutui a tasso variabile;
- si renda possibile una riconversione gratuita per mutui a tasso variabile, trasformandolo in fisso;
- a favore dei giovani si costituiscano specifici fondi per mutui a tasso agevolato;
- si blocchino gli aumenti dei prezzi dei treni per i pendolari;
- si ampli la vendita dei farmaci in fascia C presso la grande distribuzione;
- si acceleri il processo di vendita dei carburanti presso i grandi centri commerciali;
- si costituiscano a livello locale spazi autonomi per la vendita diretta dei prodotti agro-alimentari;
- si intervenga sul carico fiscale dei carburanti;
- si diano indicazioni alle aziende municipalizzate di non ritoccare le tariffe dei servizi pubblici;
- si determinino da 1° gennaio le tariffe sociali: da parte del Governo, per quanto riguarda i consumi elettrici e, da parte degli Enti locali, per i consumi di gas, al fine di agevolare le famiglie bisognose;
- si intervenga sul carico fiscale, anche attraverso il recupero del Fiscal Drag, sul reddito fisso, per ricostruire la perdita del potere d’acquisto;
Per quanto riguarda infine il versante dell’ informazione ai cittadini, bisogna intervenire sia in relazione ai dati che l’ISTAT fornisce al Paese, che devono essere ampliati anche attraverso la costituzione di panieri differenziati per fasce sociali e redditi, sia implementando i progetti d’informazione ai consumatori sui prezzi dell’intera filiera agro-alimentare, come “Sms consumatori”.

RCA: I DUBBI DI BERSANI PER I CONSUMATORI SONO CERTEZZE: LE TARIFFE SONO AUMENTATE DEL 4,5% CON UN AGGRAVIO DI 35 EURO IN PIU’ ALL’ANNO

Se le compagnie di assicurazioni in questo anno di indennizzo diretto hanno operato in modo virtuoso, avendo fatto anche un congruo accordo sui risarcimenti a forfait tra le compagnie, le tariffe dovranno diminuire.
La velocità di liquidazione dei danni, sensibilmente migliorata, dovrebbe ridurre la conflittualità evitando ritardi e costi indiretti. Inoltre è diminuita fortemente l’incidentalità, di oltre il 10%. Purtroppo le voci ed in qualche caso gli allarmi sul costo dei sinistri, che arrivano dalle compagnie stesse, fanno pensare male.
Trucchi e manipolazioni non sono più permessi, sostengono Federconsumatori ed Adusbef, la gestione della RCA va bene, ci sono lauti guadagni per le aziende e se l’indennizzo diretto è stato fatto funzionare bene non ci possono essere alibi di sorta.

sabato 1 dicembre 2007

L’INFLAZIONE E’ BEL OLTRE L’ 1,8 % SU BASE ANNUA. NECESSARI INTERVENTI DI VERIFICA CONTROLLO E SANZIONE E ANCHE FORTI SGRAVI FISCALI

Non consolerà minimamente i consumatori il fatto che l’ ISTAT si accorga che l’inflazione è maggiore di quanto preventivamente affermato.
Sarebbe inoltre interessante conoscere le ricadute inflative di beni di largo consumo, quali pane, pasta, latte, ecc. sugli stipendi, al fine di comprendere quanto sia pesante sopportare tali aumenti, i quali, nell’ambito del paniere generale dell’Istat, risultano molto contenuti.
Tali ricadute, per i prodotti alimentari, incideranno per circa 400 € annui a famiglia.
È dunque nostra opinione che si debba intervenire in tali direzioni:
- attivare sistemi istituzionali di verifica, controllo e sanzione per i prezzi, considerando l’intera filiera agroalimentare, al fine di colpire gli abusi speculativi; all’aumento dei prezzi dei prodotti infatti corrisponde una chiara riduzione dei prezzi delle materie prime (oltre il 10%);
- attivare strumenti di informazione ai cittadini diretta, tempestiva e gratuita sui prezzi dell’intera filiera;
- ridurre la filiera o promuovere la vendita diretta attraverso l’utilizzo di spazi autonomi nei centri cittadini, per calmierare i prezzi dei generi di prima necessità;
- razionalizzare l’intera filiera agroalimentare e definire accordi interprofessionali, per rendere ricavi economici più equi all’interno della filiera stessa;
- promuovere interventi rapidi e certi di abbattimento fiscale in modo da aumentare il potere di acquisto delle famiglie e favorire il rilancio dei beni di largo consumo.

FEDERCONSUMATORI COMO

mercoledì 14 novembre 2007

DATE DI SCADENZA INVISIBILI NELLE ETICHETTE DEI PRODOTTI ALIMENTARI

È stato presentato lunedì mattina a Roma il primo report nazionale di Federconsumatori sulla data di scadenza nelle etichette dei prodotti alimentari.
Si tratta della prima parte tesa a rilevare lo stato di fatto dell’indicazione della data di scadenza dei prodotti alimentari prima dell’entrata in vigore del decreto legge n.7/2007 convertito con modificazioni nella L.40/2007 (Bersani 2007).
Tale legge detta infatti all’art.4 alcune prescrizioni volte a garantire una migliore visibilità e leggibilità della data di scadenza sui prodotti alimentari.
L’indagine, di tipo fotografico, condotta su circa 250 prodotti appartenenti alle grandi marche, a private label e primi prezzi, mostra che il 28% dei prodotti analizzati è da considerarsi soddisfacente ed è quindi in grado di dare un’informazione chiara e ben visibile al consumatore al momento dell’acquisto. Invece il 32% dei casi sono negativi e il 39% presentano delle imperfezioni.
Tra i casi positivi, si collocano gran parte dei prodotti freschi con scadenza da zero a tre mesi: un risultato importante dato che il consumatore, per prodotti che possiamo considerare più a rischio per la sua salute, appare più tutelato.
I risultati dell’indagine nel suo complesso sono negativi e auspichiamo pertanto che una corretta applicazione della legge da parte dei produttori e dei distributori possa dare dei risultati molto migliori tenuto conto delle aspettative dei consumatori che considerano la data di scadenza (84% degli intervistati), fra le diverse informazioni presenti in etichetta, quale elemento più importante a cui presta attenzione.
Obiettivo di questo primo report è contribuire a sviluppare una maggiore attenzione da parte di produttori e distributori e contestualmente ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni dei consumatori, al quale Coop Italia, Federalimentare, CNA Alimentare, U.N.I.P.I. hanno dato la loro disponibilità, sui criteri di collocazione ed evidenziazione della data di scadenza, in particolare dei prodotti alimentari.
A complemento della documentazione fotografica con i casi più significativi rilevati, seguono due appendici: la prima sulla data di scadenza dei prodotti cosmetici e per la cura della persona e la seconda che riporta i risultati di una rilevazione video dei comportamenti nel reperimento della data di scadenza sui prodotti alimentari.
L’etichetta, “cartà di identità dei prodotti” deve comprendere tutte le informazioni stampate in modo chiaro, accessibile e comprensibile, costituendo un elemento essenziale per la tutela della salute del consumatore, premessa fondamentale per un consumo consapevole. Dalla ricerca è emersa una reale necessità di rendere più chiare le informazioni in etichetta, in particolare quelle relative alla data di scadenza.

ACCELERA L'INFLAZIONE PER ENERGIA E ALIMENTARI, VOLA IL PANE

I CONSUMATORI: AUMENTI ALIMENTARI PESANO PER 400 EURO ANNUI A FAMIGLIA DOPO CHE ANCHE L’ISTAT CERTIFICA I RINCARI, IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE!

Una vera e propria stangata si è abbattuta sui consumatori italiani ad ottobre e questa volta certificata anche dall’ Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), seppur attraverso percentuali sottostimate.
I dati sull’inflazione di ottobre registrano infatti rincari considerevoli:
+ 10,3 % il pane
+ 6,4 % la pasta
+ 5 % il latte
+ 5,3 % la frutta
+ 7,3 % il pollame
Se si considerano anche gli aumenti di agosto e settembre, solo per il settore alimentare ogni famiglia spenderà in più circa 400 euro annui, una situazione particolarmente critica se anche l’Istat registra aumenti così elevati.
È dunque necessario che il Governo intervenga subito, attraverso un’attività di controllo a tappeto dei prezzi, l’attuazione immediata del progetto “sms consumatori” (che fornisce informazioni in tempo reale sui listini nella varie città), agevolando le vendite dirette produttore-consumatore e avviando una intensa campagna di lotta alle speculazioni, unica spiegazione a rincari di tale portata.

venerdì 26 ottobre 2007

FERROVIE: DA OGGI SCATTANO NUOVI AUMENTI


I CONSUMATORI: E’ UNA VERGOGNA. PENDOLARI SEMPRE PIU’ TARTASSATI

Brutta sorpresa per i pendolari italiani. Da oggi (per gli abbonamenti) e dal prossimo 1 novembre (per i biglietti) scattano infatti nuovi e silenziosi aumenti delle tariffe.
“Su tutti i treni del trasporto regionale saranno applicate le tariffe stabilite per legge da ciascuna Regione, anche quando il viaggio inizia in una regione e termina in un’altra. Il prezzo del biglietto, per questi percorsi, sarà calcolato in proporzione alle tratte di competenza”, si legge nel sito di Trenitalia.
Tradotto in soldoni – affermano ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI – ciò significa un aumento tariffario di circa il 10%, che graverà sui pendolari che tutte le mattine si spostano in treno per raggiungere le scuole o il posto di lavoro.
Si tratta di aumenti silenziosi e vergognosi – proseguono le 4 associazioni – che gravano su una categoria, quella dei pendolari, alle prese quotidianamente con un servizio pessimo, caratterizzato da treni perennemente in ritardo, sporchi, sovraffollati, spesso soggetti a guasti e soppressioni improvvise.
Contro tale politica degli aumenti gli utenti non resteranno a guardare, e si preannunciano clamorose iniziative di protesta da mettere in campo su tutto il territorio, per dire basta a tariffe in costante crescita a fronte di un servizio sempre peggiore.

PUBBLICITA' PROGRESSO

venerdì 19 ottobre 2007

PREZZI: SU PANE E LATTE PARTE PIANO ANTISPECULAZIONE GOVERNO


I CONSUMATORI: SERVONO CONTROLLI A TAPPETO E SANZIONI SEVERE CONTRO LE SPECULAZIONI

La principale arma contro chi specula sui prezzi dei prodotti alimentari è una raffica di controlli reali su tutto il territorio e un sensibile inasprimento delle sanzioni. Così ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI commentano la notizia del piano antispeculazione varato dal ministero dello Sviluppo economico e da quello delle Politiche agricole e alimentari.

Per ottenere un immediato risultato sul fronte dei prezzi, le 4 associazioni chiedono di mettere in campo alcuni semplici interventi:

- sistemi istituzionali di verifica, controllo e sanzione per i prezzi lungo l’intera filiera agroalimentare, ali fine di colpire ed estirpare abusi speculativi;

- strumenti di informazione diretta, tempestiva e gratuita, ad esempio attraverso sms via telefonino come già sperimentato, rivolta ai cittadini sui prezzi dell’intera filiera;

- realizzazione della filiera corta o vendita diretta attraverso spazi l’utilizzo di autonomi in tutti i centri cittadini, al fine di far risparmiare e contemporaneamente calmierare i prezzi dei generi di prima necessità;

- interventi funzionali a ridurre i prezzi, di almeno il 5%, soprattutto quelli relativi al paniere fondamentale per l’alimentazione delle famiglie.

venerdì 12 ottobre 2007

POSTE: IMPORTANTE VITTORIA DELLA FEDERCONSUMATORI A FAVORE DEI CITTADINI CHE UTILIZZANO I VAGLIA POSTALI.

Importante vittoria della Federconsumatori a favore dei cittadini che utilizzano i vaglia postali.
Poste italiane ha sospeso dall’ 11 ottobre, la richiesta, per noi illegittima, di euro 2,50 nei confronti dei beneficiari di vaglia postali.
A partire dal 1 luglio 2007, infatti, i cittadini che si erano recati alle poste per riscuotere in contanti un vaglia postale si erano visti consegnare una cifra decurtata di euro 2,50 rispetto a quella inviatagli.
Federconsumatori aveva immediatamente diffidato Poste Italiane dal procedere in questo comportamento iniquo, perché colpiva la clientela più debole, ed illegittimo, poiché si traduceva in un palese abuso di posizione dominante.
Federconsumatori, inoltre, decorso il tempo stabilito dalla legge, dalla presentazione della diffida avrebbe richiesto l’intervento del tribunale per inibire il comportamento di Poste italiane lesivo dei diritti e degli interesse dei cittadini.

Abbiamo appreso con soddisfazione dal rappresentante delle Poste presso le associazioni dei consumatori, la decisione di far cessare il pagamento dei 2,50 euro a i beneficiari dei vaglia.
Naturalmente abbiamo apprezzato questa scelta, e abbiamo bloccato le nostre iniziative legali .

giovedì 20 settembre 2007

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E PUBBLICITA’ INGANNEVOLE: LA DENUNCIA DEI CONSUMATORI ACQUISTA UN NUOVO VALORE PER L’ANTITRUST.

Per ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI l’entrata in vigore dei due decreti legislativi (n. 145 e n. 146 del 2 agosto 2007), che a partire dal 21 settembre regoleranno i rapporti tra imprese e consumatori, è una cosa molto positiva.
I decreti legislativi in materia recepiscono la direttiva 2005/29/CE (che sarà applicata in ogni Paese membro dell’UE dal prossimo 12 dicembre), ampliando così il campo delle condotte sanzionabili e rafforzando le competenze dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
La denuncia dei consumatori acquista un nuovo valore per l’antitrust che, anche dietro segnalazione incompleta, potrà procedere d’ufficio con l’attività istruttoria per la verifica dei presunti illeciti.
Ciò permetterà, finalmente, tempi di intervento più rapidi per l’eliminazione delle pubblicità ingannevoli che sono un vero e proprio attentato a un mercato più chiaro e trasparente.

CARO LIBRI: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PLAUDONO ALL’APERTURA DELL’INDAGINE ANTITRUST.



SULLE FAMIGLIE ODIOSA SPECULAZIONE DEGLI EDITORI,CHE DEVE ESSERE SANZIONATA E PREVENUTA PER I PROSSIMI ANNI.

Anche stavolta non era un inutile allarmismo, le precise denunce dei consumatori in merito alla speculazione sui libri di testo aumentati del 5% sull’anno precdente.
L'Antitrust infatti, dopo aver chiesto alla Guardia di Finanza di verificare l'andamento dei prezzi dei libri delle scuole secondarie superiori negli ultimi tre anni in otto grandi città: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e Verona, ha deciso di aprire l’indagine per verificare la fondatezza di un’odiosa speculazione che grava ogni anno su milioni di famiglie italiane, denunciate da almeno un decennio da Adusbef e Federconsumatori.
La Guardia di Finanza infatti era stata chiamata a realizzare una serie storica dei prezzi dei libri usati nella scuola secondaria superiore, per verificare l’esistenza di un'azione concertata dalle case editrici o al contrario se si trattava di una distorsione del mercato legata, per esempio, a una cattiva distribuzione commerciale o a problemi regolamentari.
L'editoria scolastica aveva già visto l’impegno dell’Antitrust, che nel 2001 era intervenuta con una segnalazione al Parlamento, mentre nel 1997 era stata avviata un'istruttoria nei confronti dell'associazione degli editori, ma oltre a questo non c’era mai stata un’indagine,che sarà certamente approfondita e corposa dopo il rapporto della Guardia di Finanza.
Non deve essere più tollerato il giochetto degli editori,di rendere obsolescenti ed inutilizzabili, testi scolastici validi con il semplice cambio di copertina,di capitoli o di paragrafi,mantenendo inalterato i testi, aggiornando ed aumentando il prezzo del 5-6% sull’anno precedente,al solo scopo di spillare soldi inutili alle già dissanguate famiglie italiane, che potrebbero anche usufruire di libri (almeno i testi cosiddetti sacri,come ad es.la Divina Commedia,il Teorema di Pitagora,i libri di Storia e Geografia) in forma digitalizzata.
Basti pensare che il giro di affari quotidiano dei libri di testo,solo per le scuole superiori, è pari ad oltre 1,6 miliardi di euro l’anno,con ricadute insopportabili sulle massacrate famiglie italiane. Adusbef e Federconsumatori,si attendono che l’indagine Antitrust sanzioni duramente gli editori.



GLI ALUNNI
Scuola statale - anno scolastico 2007/2008

Tabella 1: Gli alunni iscritti per ordine e grado di istruzione




*Si ricorda che in questa tabella, come nella gran parte del documento, si fa riferimento alla sola scuola statale, pertanto non sono conteggiati i bambini iscritti alle scuole non statali (comunali, provinciali, ecc.), che nel caso della scuola dell'infanzia rappresentano una quota consistente, circa 700.000 per l'a.s. 2006/2007.

Dati scolastici 2007-2008 Fonte: Ministero Istruzione

mercoledì 19 settembre 2007

TRENITALIA: QUADRUPLICANO LE MULTE PER CHI NON PAGA IL BIGLIETTO, MENTRE SI RIDUCONO LE BIGLIETTERIE ED AUMENTANO LE EMETTITRICI AUTOMATICHE GUASTE.

Trenitalia ha fatto partire il 17 settembre 2007 l’operazione “mai più senza biglietto”: la sanzione per chi sale senza biglietto o non lo timbra è passata da 25 a 50 euro. Inoltre per chi non concilia nell’immediato, tale sanzione può raddoppiare e pure quadruplicare nel giro di poche decine di giorni, fino a 224 euro.
Nel frattempo le biglietterie vengono chiuse, molte emettitrici ed obliteratrici di biglietti sono guaste, alcune sono costantemente vandalizzate sotto lo sguardo attonito ed inutile delle telecamere (c’è da chiedersi se siano collegate).
Oltre a ciò molti esercizi commerciali, che sfruttano il movimento di clienti originato dalle stazioni, si rifiutano di vendere i biglietti, i punti vendita sono spesso lontani e, come è ovvio, nelle ore serali e nei giorni festivi sono chiusi.
In sostanza molti cittadini onesti dovranno pagare multe salatissime senza colpa.
Tutto ciò è sbagliato e controproducente.
Bisogna distinguere tra chi non vuole e chi non può acquistare il biglietto.
Trenitalia, prima di applicare le nuove norme, avrebbe dovuto accertarsi che i treni e le stazioni funzionassero al meglio e avrebbe dovuto confrontarsi con i pendolari ed i consumatori sulla reale possibilità di accedere alle biglietterie.Per questi motivi Adusbef e Federconsumatori chiedono la sospensione delle sanzioni previste e l’apertura immediata di un tavolo con i rappresentanti dei consumatori e dei pendolari.

SCUOLA: FEDERCONSUMATORI AL FIANCO DELLE FAMIGLIE DEGLI STUDENTI DISABILI PER DENUNCIARE IL TAGLIO DEI POSTI DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO NELLE SCUOLE

Federconsumatori si unisce alla denuncia delle famiglie degli studenti disabili relativa al taglio dei posti degli insegnanti di sostegno nelle scuole.
Con l’inizio dell’anno scolastico si vedono i risultati della politica sugli organici del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Direzioni Regionali.
Classi con un numero elevato di portatori di handicap con personale di sostegno non sufficiente a garantire quanto previsto dalla legge .
Le politiche sull’integrazione e la qualità della scuola sono ancora una volta sacrificati per ragioni economiche. Tutto questo vanifica le leggi che sono state varate in difesa dell’handicap, non garantisce il diritto allo studio, provocando gravi disagi alle famiglie.
Questo modo di governare la scuola pubblica per la Federconsumatori non va bene e riteniamo opportuno denunciare ogni singolo caso per garantire i diritti alle famiglie e agli studenti.

COSTITUITO IL GRUPPO DI DIALOGO EUROPEO SU SALUTE PUBBLICA E TUTELA DEI CONSUMATORI


Con la Decisione della Commissione (2007/602/CE) del 5 settembre 2007 viene istituito il gruppo di dialogo delle parti interessati nei settori della salute pubblica e della tutela dei consumatori.
(articolo tratto da: http://www.amblav.it/)

Con la Decisione della Commissione del 5 settembre viene proposto di istituire un gruppo di dialogo delle parti interessate nei settori della salute pubblica e della protezione dei consumatori che avrà effetto dal 10 ottobre 2007.
La Commissione potrà consultare il gruppo su qualunque questione relativa al miglioramento generale del processo di consultazione delle parti interessate.
Il gruppo ha come missione di:
a) esaminare la questione della rappresentatività delle parti interessate;
b) dibattere la questione delle asimmetrie tra le parti interessate e consigliare la Commissione sui metodi di consultazione possibili in grado di rispettare il contesto nel quale operano le parti interessate ed adattarvisi;
c) esaminare i criteri applicabili alla consultazioni che richiedono termini più flessibili e più lunghi(più di otto settimane);
d) esaminare il ruolo delle piattaforme nazionali nel rafforzamento delle capacità delle organizzazioni non governative degli Stati membri che hanno aderito alla Comunità nel 2004 e nel 2007 ed esaminare il ruolo degli Stati membri nei rapporti con i cittadini a livello locale.
I membri del gruppo (al massimo 20 membri) sono nominati dalla Commissione tra specialisti competenti nel settore per un mandato non rinnovabile di quattro anni . Tuttavia, solo per quanto riguarda la prima nomina, la metà dei membri sono nominati per un mandato non rinnovabile di due anni. I membri rimangono in funzione sino a loro sostituzione o sino alla fine del loro mandato.

martedì 18 settembre 2007

PREZZI: I PRODUTTORI DI PASTA DANNO I NUMERI … SBAGLIATI!

IL GRANO COSTA MENO DEL 1993, MA IL PREZZO DEGLI SPAGHETTI E' AUMENTATO DEL 36% DAL 2001 AD OGGI

"I produttori di pasta continuano a dare numeri sbagliati sull'aumento del costo del grano, per giustificare una speculazione in atto sui prezzi"
E' quanto affermano le associazioni dei consumatori - Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - che aggiungono in un comunicato:
"E' vero che nel 2007 il grano duro è aumentato, ma nel 2005 aveva raggiunto il suo minimo storico... ma i produttori di pasta non hanno diminuito il prezzo... Hanno fatto come i petrolieri, anzi peggio, perché ... i produttori di pasta non hanno mai abbassato i prezzi, anzi dal 2001 ad oggi li hanno aumentati del 36%, pur essendo il prezzo del grano calato ininterrottamente dal 2001 (183 euro a tonnellata) al 2005 (140 euro)".

Le associazioni dei consumatori hanno elaborato i dati Ismea sul prezzo medio del frumento duro (la qualità migliore e più cara in Italia), e ne hanno dedotto cdhe, a fronte di una riduzione del prezzo del grano tra il 1993 e il 2005 (anno in cui il prezzo è stato più basso), il prezzo finale della pasta tra 2004 e 2006 è rimasto invariato.





"I produttori di pasta inoltre affermano che l'aumento del prezzo della pasta inciderà solo per 25 euro l'anno per un nucleo familiare di 4 persone. Anche in questo caso i dati sono sbagliati.
Nel 2006, secondo i dati dell’indagine sui consumi condotta dall’Istat, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.461 euro.
Il peso della pasta nel paniere Istat 2007 è di 5443, ossia gli italiani spendono lo 0,5443% del loro reddito in pasta, pari a 13,39 euro al mese, pari a 160,74 euro all'anno. Il che vuol dire, che se la pasta aumenta del 20% l'incidenza su una famiglia media italiana è di 32,15 euro all'anno. Questo senza contare che mentre una famiglia media spende solo il 16,3998 % del proprio reddito in prodotti alimentari e bevande, un anziano a 500 euro al mese spende il 46% del proprio reddito in alimentazione".

"Inoltre il costo della materia prima, il grano, incide solo in minima parte sul prodotto finale. Nel caso di spaghetti incide solo per il 22,8% e non del 60% come sostenuto da Unipi. Questo vuol dire che per avere un aumento della pasta del 20% il costo del grano avrebbe dovuto praticamente raddoppiare".

"Anche i produttori di pasta – commentano le 4 associazioni – hanno deciso di difendere strenuamente gli aumenti dei prezzi al dettaglio, ma questi dati dimostrano come i nostri allarmi siano del tutto fondati, e che sbaglia il Ministro Bersani a sottovalutare il fenomeno dei rincari e soprattutto manifestazioni di protesta dei consumatori come lo sciopero della pasta, iniziativa che ha avuto notevole risonanza mediatica".

22 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE A ZURIGO


lunedì 17 settembre 2007

FARMACI: MARTEDI 18 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA'. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI ACCANTO AI MOVIMENTI ED ALLE ASSOCIAZIONI DEI FARMACISTI


Farmaci: Federconsumatori e Adusbef favorevoli alla vendita dei farmaci di fascia C nella grande distribuzione con prescrizione medica, martedì 18 settembre manifestano a Roma.

Adusbef e Federconsumatori aderiscono alla Manifestazione per la Libertà promossa dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, dalla Federazione Esercizi Farmaceutici, dalla Associazione Nazionale Parafarmarcie Italiane e dalla Federazione Italiana Esercizi Farmaceutici per il giorno 18 Settembre 2007 a Roma.

"Per noi è importante ottenere gli stessi risultati che si sono realizzati nel segmento nei farmaci da banco, con una riduzione di circa il 20% dei prezzi. - affermano le due associazioni dei consumatori - Perciò siamo convinti che sia necessario autorizzare la vendita dei farmaci in fascia C, con l'obbligo di prescrizione medica, anche nella grande distribuzione e nelle parafarmacie così come per quelli da banco.
Il mercato totale dei farmaci ( farmaci da banco e di classe C) è di circa 5 miliardi e tale provvedimento avrà ricadute positive sulle famiglie. E' un ulteriore passo verso l'introduzione di elementi di concorrenza nel settore e non va contro gli interessi dei consumatori, in quanto all'interno dei normali esercizi commerciali (parafarmaci) e dei corner dei supermercati c'è il farmacista che ha la professionalità e la responsabilità per distribuire il farmaco mediante la prescrizione medica..."
Federconsumatori e Adusbef sono favorevoli al superamento degli attuali limiti alla titolarità delle farmacie e della pianta organica, anche per fare in modo che "le farmacie svolgano sempre di più e meglio compiti di sostanziale presidio sanitario nel territorio, anche attraverso l'ampliamento dei loro servizi al cittadino, abbandonando la vecchia idea di trasformarsi in supermarket dove si vendono scarpe, indumenti e giocattoli."

mercoledì 12 settembre 2007

MUTUI: FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF DENUNCIANO USI, ABUSI, COMPORTAMENTI ARBITRARI E ILLEGALI DELLE BANCHE. E’ UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA DEMOCRATICA.


La Legge n° 40 del 2 aprile 2007 (Legge Bersani) sulla portabilità dei mutui ha sancito il diritto di un titolare di un mutuo a trasferire il proprio debito ad un'altra banca, qualora avesse la possibilità di accedere a condizioni migliori.
Con tale dispositivo la nuova banca subentra nella garanzia ipotecaria già iscritta dal creditore originario, mediante atto di surroga annotata a margine dell'ipoteca; ciò permette di evitare, come accadeva in passato, che la sostituzione di un mutuo avvenisse tramite la cancellazione della vecchia ipoteca e l'iscrizione di una nuova. Con la sottoscrizione della surroga la banca subentrante provvede a saldare il vecchio debito residuo, sostituendosi al creditore originario nella relazione con il mutuatario.
Protervia e arroganza delle banche sono testimoniate dal fatto che - ad oltre 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto Bersani (2 aprile 2007) - non esiste ancora traccia di una sola banca che attui la portabilità, la surroga o la rinegoziazione dei mutui; tali provvedimenti andrebbero favorevolmente incontro alle esigenze di 3,2 milioni di mutuatari, indebitati a tasso variabile per prestiti di lunga durata, anche a causa dei cattivi consigli delle banche.
Lo stesso cliente, indotto dalla banca ad indebitarsi a tasso variabile quando già la banca stessa era a conoscenza della tendenza dei tassi all’aumento, se volesse rinegoziare il suo mutuo, dovrebbe ricominciare tutto da zero come se fosse un perfetto sconosciuto.
L’articolo 10 del decreto Bersani prevede che le variazioni contrattuali dei contratti di durata sono inefficaci «se pregiudizievoli per il consumatore», nel caso non rispettino alcune regole. Tra esse la simmetria dei tassi, che devono viaggiare in parallelo in caso di aumenti o di diminuzioni del costo del denaro, sia sugli impieghi (mutui,fidi,prestiti), che sui depositi (libretti di risparmio,conto corrente,ecc.).
Al contrario le banche impongono il pagamento di salatissime spese notarili per trasferire o “surrogare” il mutuo; nessun Istituto di Credito ha applicato l’art.10 del decreto Bersani adeguando i tassi di interessi sui depositi.
Adusbef e Federconsumatori, nel denunciare ancora una volta gli arbitrari usi e gli illeciti abusi bancari a danno della collettività, delle famiglie e delle imprese, chiedono al Governo di affrontare la questione bancaria, diventata una vera e propria emergenza democratica, per evitare che le pur lodevoli liberalizzazioni del ministro Bersani, diventino la cartina di tornasole di una ben architettata presa in giro a danno dei cittadini e del Paese.

VERTENZA CONTRO SAN PAOLO IMI: VITTORIA DI FEDERCONSUMATORI




Vittoria di Federconsumatori in un vertenza contro San Paolo Imi, promossa a tutela di una risparmiatrice

Una signora di Caserta con un patrimonio mobiliare abbastanza cospicuo aveva investito nel 2001 € 136.000 nell’acquisto di Bonds Cirio.
A seguito del fallimento della Cirio (fine 2002), la signora aveva perso i soldi e, tramite Federconsumatori e ha chiamato in giudizio San Paolo Imi, avanti il Tribunale di Torino.
Il Tribunale nel 2005 ha dato ragione a San Paolo, condannando la risparmiatrice a quasi € 10.000 di spese.
La risparmiatrice ha proposto appello presso la Corte di Appello di Torino che ha riformato integralmente la sentenza del Tribunale, dando pienamente ragione alla risparmiatrice che ha già ricevuto da San Paolo Imi € 200.000, comprensiva di sorte, interessi, svalutazione monetaria e spese legali del primo giudizio e dell’appello.
La sentenza è estremamente importante in quanto si tratta di una delle poche in appello sino ad ora emanate e conferma il trend più che positivo delle cause vittoriose della Federconsumatori a difesa dei risparmiatori e investitori.

lunedì 10 settembre 2007

ASSICURAZIONI AUTO: AUMENTI DAL 1994 ANCHE DEL 120 % (LE MOTO DEL 300 % !!!)

FEDERCONSUMATORI STIGMATIZZA L'ATTEGGIAMENTO DELL'ANIA (Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici) CHE MIRA A BLOCCARE LE LIBERALIZZAZIONI BERSANI.

Federconsumatori all'attacco delle assicurazioni:
"Il presidente dell’Ania, Cerchiai, piuttosto che invocare ripensamenti da parte del Ministro Bersani sulle liberalizzazioni, dovrebbe spiegare come mai in un libero mercato, di fronte ad una contrazione del 18% degli incidenti e della sinistrosità, le tariffe continuano a lievitare allegramente con medie del 4,1 per cento".
"Il presidente dell’Ania dovrebbe spiegare - continua Federconsumatori - come mai il settore assicurativo italiano abbia continuamente auemntato le polizze obbligatorie RC Auto...
Prima della liberalizzazione tariffaria del 1994 gli automobilisti pagavano in media 700.000 lire (361 euro), mentre dodici anni dopo, nel 2006, il costo medio di una polizza per un auto di fascia media (non contando le punte estreme come la Campania) è lievitato a 868 euro, con un rincaro del 122 per cento...
In altri Paesi UE, come Francia,Spagna, Germania, gli aumenti registrati non hanno mai superato la soglia del 70 %."

cliccare sulla tabella per ingrandirla:

giovedì 6 settembre 2007

GARANTE DELLA PRIVACY - VIETATO LO SPAMMING


Nuovi interventi del Garante contro lo spamming

Vietato il trattamento dei dati ad un sito Internet e a due società che inviavano fax promozionali.

L'Autorità ha vietato l'uso illecito di dati personali a fini di marketing a tre società che operavano senza consenso dei destinatari...

Il Garante ha ribadito che non si possono inviare e-mail per pubblicizzare un prodotto o un servizio senza aver prima ottenuto il consenso del destinatario, e che è necessario ottenerlo prima di effettuare qualunque uso dell'indirizzo di posta elettronica.

GARANTE DELLA PRIVACY - INDICAZIONI DI TUTELA NEL MERCATO DELL'ENERGIA



Mercato dell'energia: informare con chiarezza gli utenti
Le istruzioni del garante per tutelare i dati personali degli utenti: informative semplici, no ad intrusioni telefoniche, dati conservati a tempo

Il Garante della privacy ha chiarito che "con la liberalizzazione del mercato dell'energia devono essere ancor più tutelati i dati personali degli utenti."
Con una delibera (relatore Mauro Paissan), il Garante ha fornito una serie di "indicazioni per una corretta informazione degli utenti e per un corretto utilizzo dei loro dati."
...
Riguardo agli aspetti legati al trattamento dei dati personali degli utenti è stato chiamato ad intervenire il Garante.
Il documento si articola in due parti:
* la prima contiene le indicazioni fornite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas al termine di una fruttuosa collaborazione prevista per legge;
* la seconda detta prescrizioni direttamente agli operatori del settore.
"Le società distributrici dovranno... informare i clienti in maniera colloquiale e sintetica della possibilità di recedere dal contratto e di fornire alle aziende venditrici di energia alcuni dati (generalità, consumi, potenza impegnata etc.) affinché possano far conoscere le loro migliori offerte formulate sulla base della conoscenza di un profilo "minimo" del medesimo cliente."
A tale proposito il Garante ha predisposto un modello di informativa che potrà eventualmente essere adottato dalle società (consultabile sul sito dell'Autorità http://www.garanteprivacy.it/ )".
...
"Per quanto riguarda le proposte commerciali dei venditori, queste dovranno essere rigorosamente cartacee: non è quindi consentito il marketing telefonico o per via telematica. I dati dei clienti non possono essere comunicati a terzi.
Per quanto riguarda i tempi di conservazione dei dati, il Garante ha stabilito che i dati personali dei clienti che non rispondono alle offerte commerciali dovranno essere cancellati non più tardi di sei mesi dall'invio della proposta."

ELETTRICITA': SONO GIA' 38 LE SOCIETA' A LIVELLO NAZIONALE INSERITE NELL'ELENCO DEI VENDITORI QUALIFICATI


Elettricità: Già iscritte 38 aziende nell’elenco dei venditori qualificati
fonte: http://www.autorita.energia.it/


Aggiornato l’elenco dei venditori qualificati, al quale risultano già iscritte 38 società per la vendita di energia elettrica.

"Il nuovo strumento informativo è rivolto ai clienti domestici e ad altri piccoli consumatori (ad esempio piccole imprese) - scrivono sul sito - affinché possano scegliere con sempre maggiore consapevolezza l’eventuale nuovo fornitore di elettricità, dopo la completa liberalizzazione dallo scorso 1° luglio."



Tabella (clicca per ingrandire)


FARMACI DI FASCIA C SIANO VENDUTI NEI CENTRI COMMERCIALI


FARMACI DI FASCIA C: INSISTIAMO COME PER I FARMACI DA BANCO CHE SIANO VENDUTI NEI GRANDI CENTRI COMMERCIALI, TUTELATI DALLA PRESENZA DI UN FARMACISTA. ULTERIORI RISPARMI PER 40 EURO A FAMIGLIA, OLTRE IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO.

E' necessario autorizzare la vendita dei farmaci in fascia C, con l’ obbligo di prescrizione medica, anche nella grande distribuzione e nelle parafarmacie così come per quelli da banco.
E' quanto affermano Adusbef e Federconsumatori, che sottolineano: "... per noi è importante ottenere gli stessi risultati che si sono realizzati nel segmento nei farmaci da banco con una riduzione di circa il 20% dei prezzi.
Infatti, il mercato totale dei farmaci ( farmaci da banco e farmaci di classe C) è di circa 5 miliardi e tale provvedimento, insieme a quelli già in essere, avrà ricadute positive sulle famiglie, già realizzate per i farmaci da banco di 20 Euro e realizzabili sui farmaci di fascia C di ulteriori 40 Euro annui."

Tale atto per le associazioni dei consumatori "è un ulteriore passo verso l’introduzione di elementi di concorrenza nel settore e non va contro gli interessi dei consumatori, in quanto all’interno dei normali esercizi commerciali (parafarmaci) e dei corner dei supermercati c’è il farmacista che ha la professionalità e la responsabilità per distribuire il farmaco mediante la prescrizione medica.
Ed inoltre non dimentichiamo che i farmaci di fascia C con ricetta sono per definizione prescritti da un medico che in base a una visita medica, analisi, ecc.. prescrive il farmaco.
Siamo quindi per il superamento degli attuali limiti alla titolarità delle farmacie e della pianta organica, anche per fare in modo che quest’ultime (le farmacie) svolgano sempre di più e meglio compiti di sostanziale presidio sanitario nel territorio, anche attraverso l’ampliamento dei loro servizi al cittadino abbandonando la vecchia idea di trasformarsi in supermarket dove si vendono scarpe, indumenti e giocattoli."

MUTUI A TASSO VARIABILE. DATI

MUTUI: COMPARAZIONE MEDIA EUROPEA
(Fonte Bollettino BCE 8-2007 Boll. Bankitalia n° 44 del 31-7-07)

Nel mese di maggio 2007, in Italia le banche applicavano il tasso medio del 5,67 %. (Fonte Bankitalia), mentre il tasso medio europeo applicato ai mutui per l’acquisto di case era pari al 4,72 %. (Fonte BCE).

Nelle tabelle vediamo l’incidenza della differenza dello 0,95% sulle rate di un mutuo “italiano” e di un mutuo “europeo” di 100.000 euro a 10, 20, 30 anni.

clicca per ingrandire


MUTUI A TASSO VARIABILE. NECESSARI INTERVENTI A TUTELA DELLE FAMIGLIE


MUTUI A TASSO VARIABILE. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE. GOVERNO E BANKITALIA SI ATTIVINO PERCHE’ ANCHE LE BANCHE FACCIANO LA LORO PARTE.

Dal 2003 gli analisti finanziari paventavano la crescita dei tassi di mercato. Nonostante ciò, i consigli (o i mancati avvertimenti) delle banche hanno indotto chi intendeva accendere un mutuo per l’acquisto della casa a farlo al tasso (civetta) più basso, guarda caso, quello variabile.
In questo settore l’ Italia vanta una serie di primati: oltre i maggiori tassi medi rispetto al resto d’Europa, anche il fatto che il 75 per cento dei mutui in essere è a tasso variabile. In Francia e in Germania il dato è esattamente invertito: il 75 per cento dei mutui è a tasso fisso.
Adusbef e Federconsumatori ribadiscono con forza la richiesta a Governo e Bankitalia perché pongano in essere ogni iniziativa in grado di evitare che il contenzioso derivante dalle difficoltà delle famiglie assuma proporzioni insostenibili.
Ma, al tempo stesso, chiedono con forza che Istituzioni e Autorità di vigilanza intervengano con decisione:
* perché il settore creditizio proceda decisamente e con responsabilità per rendere fluide e non esose le procedure per surrogazione del creditore e trasferibilità dei mutui;
* perché siano eliminati tutti quegli ostacoli (anche finanziari) che stanno dissuadendo coloro che vogliono legittimamente rivedere le condizioni dei mutui in essere, dal procedere a sostituzioni ed a chiusure anticipate;
* perché siano eliminate fin da ora le penali per l’estinzione anticipata del contratto, anche per i mutui stipulati precedentemente al 2 febbraio 2007 (Decreto Bersani bis);
* perché non impongano la presenza del notaio se non nei casi effettivamente complessi e delicati; perché siano messi a disposizione fondi di garanzia e di solidarietà.

Insomma, quando sosteniamo che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione…..” non parliamo delle risultanze di un congresso consumerista, ma dell’art. 47 della nostra Costituzione.

Adusbef e Federconsumatori Roma, 5 settembre 2007

venerdì 31 agosto 2007

mercoledì 29 agosto 2007

SCIOPERO


PREZZI DEGLI ALIMENTARI IN AUMENTO NEL 2007. LE ORGANIZZAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO LA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO

PREZZI ALIMENTARI: SI ACCELERI LA DATA DI CONVOCAZIONE DEL TAVOLO AGROALIMENTARE. SI REGISTRANO AUMENTI ANCHE DEL 27%.

Per le organizzazioni dei consumatori (Federconsumatori, Adoc, Adusbef, Codacons), va convocato urgentementer il Tavolo Agroalimentare, a fronte dei considerevoli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari, soprattutto di quelli di base, quali pane, pasta e latte.
"Le giustificazioni addotte, come quella dell’aumento del prezzo della materia prima a livello internazionale, sono inaccettabili - affermano in un comunicato le organizzazioni dei consumatori - ... non si tiene conto della rivalutazione dell’Euro sul Dollaro, quale moneta di acquisto dei prodotti di base; inoltre l’incidenza della materia prima sulla determinazione del costo del prodotto trasformato e finito varia dal 10 al 30%, essendoci diversi costi di filiera, per l’energia, la manodopera, il trasporto, la commercializzazione e la pubblicità. Quindi traslare l’aumento della materia prima in identica misura sul prezzo del prodotto finito è operazione scorretta e speculativa.

Qui di seguito diamo la tabella degli aumenti di alcuni prodotti:
(clicca sull'immagine per ingrandirla)




lunedì 27 agosto 2007

13 SETTEMBRE: 7° SCIOPERO DEI CONSUMATORI

IL 13 SETTEMBRE SCIOPERO DELLA SPESA E UN GIORNO DI RINUNCIA SIMBOLICA ALLA PASTA ASCIUTTA!!!

- contro l'aumento dei prezzi di luce, gas, treni, pane, latte, pasta e libri scolastici
- contro i crac e gli imbrogili di banche, revisori e agenzie di rating che fanno andare in fumo i nostri risparmi
- contro i sindaci che non organizzano mercati di vendita riretta dagli agricoltori ai consumatori e non fanno il catasto degli incendi
- per una incisiva lotta alle lobbies che si oppongono alla concorrenza: banche, assicurazioni, petrolieri, tassisti, farmacisti

I CONSUMATORI CHIEDONO AL GOVERNO , AI PRODUTTORI E AI COMMERCIANTI IL RIBASSO IMMEDIATO DEL 5% DI TUTTI I PREZZI E TARIFFE
Le associazioni dei consumatori ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI effettueranno una giornata di mobilitazione nazionale il giorno 13 settembre, promuovendo iniziative pubbliche nelle maggiori piazze italiane a partire da quella di Montecitorio in Roma, e in piazza Verdi dove ha sede l’Antitrust.
La nostra vuole essere un’iniziativa di denuncia e di proposta affinché si intervenga nella questione relativa agli aumenti dei prezzi e delle tariffe, sia quelli già realizzati che quelli annunciati nelle prossime settimane.
Infatti si sono già realizzati:
* Aumenti dei prezzi dei generi alimentari, a partire da quelli essenziali di pane, pasta, olio e latte, che vengono giustificati con i costi delle materie prime.
* Aumenti per la scuola, libri e varie tipologie di accessori.
* Aumenti di gas, elettricità e benzina.
* Aumenti dei servizi bancari ed assicurativi.

Vogliamo protestare contro questi ingiustificati aumenti che colpiscono le famiglie italiane e:
CHIEDIAMO UN IMMEDIATO RIBASSO DEL 5% DI TUTTI I PREZZI E TARIFFE ALTRO CHE AUMENTI!!!
* Per denunciare e pretendere interventi atti a scongiurare crack finanziari e ricadute pesanti sulle famiglie e sull’economia in generale in tema di risparmio e di investimenti.
* Per un più incisivo intervento atto a sconfiggere posizioni di lobbies che si oppongono alla concorrenza: banche, assicurazioni, taxi.
* Per interventi più marcati in tema di liberalizzazione, come già positivamente si è iniziato a fare, su carburanti, elettricità ed energia in generale.
* Per un mercato più chiaro, più trasparente, dove il consumatore sia rispettato ed informato a partire dalla conoscenza dell’origine delle produzioni.

Inoltre si rendono necessarie maggiore determinazione e maggiore celerità su:
* Trasformazione in decreto legge del provvedimento di Legge Bersani giacente in Senato, dove si affrontano, tra l’altro, questioni condivise in tema di accisa dei carburanti e di maggiore competitività del settore.
* Realizzazione della legge definita Class Action, con le necessarie modifiche migliorative
* Rafforzamento dei poteri di verifica, controllo e sanzione delle authority.
* Interventi immediati per la definizione della fascia di garanzia per le famiglie meno abbienti nei settori energetici.
* Ampliamento degli spazi funzionali a vendite dirette produttori-consumatori.
* Tutela della produzione italiana a tutela della qualità e della assenza di pericoli per la sicurezza

Alla luce di tutto ciò chiediamo sia al Governo che alle Istituzioni la convocazione di tavoli di confronto, per smascherare dove si annidano speculazioni al fine di eliminarle.
Nelle giornate di mobilitazione si invitano i cittadini, come segnale simbolico, ad astenersi almeno da un acquisto e a rinunciare alla pasta asciutta come simbolo e protesta contro l’avvio della speculazione sui prezzi iniziata proprio con il pretesto dell’aumento del rezzo del grano.
Nei presidi che si effettueranno verranno distribuiti gratuitamente dalle associazioni pane economico, latte e vari tipi di pasta alla cittadinanza

NONOSTANTE IL DECRETO BERSANI, MANCA UNA VERA CONCORRENZA. PREVISTI RINCARI CONSISTENTI

NONOSTANTE BERSANI, MANCA UNA VERA CONCORRENZA: RINCARI CONSISTENTI PREVISTI IN NUMEROSI SETTORI
SETTIMO SCIOPERO DELLA SPESA INDETTO DALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI PER IL PROSSIMO 13 SETTEMBRE

Nonostante l’Istat, il carovita continua ad erodere i redditi delle famiglie con una prevedibile stangata di 1.098 euro in 12 mesi, con rincari consistenti in numerosi settori, dalle banche alle assicurazioni, con tariffe che aumentano (almeno 100 euro a polizza); lievissime riduzioni solo in due capitoli di spesa: tariffe telefoniche - un'impercettibile diminuzione in un anno di 20 euro -e sanità e salute - di 38 euro, per effetto della riduzione dei prezzi dei medicinali.
La palma d'oro dei rincari spetta ai servizi idrici (+ 14,7%, + 20 euro, porterà il costo medio a 140 euro l'anno); ma l’aumento più elevato per consistenza, riguarderà i consumi alimentari, con un più 7,4 per cento (+ 414 euro in assoluto, oltre 6.000 euro a famiglia), per effetto della lunga filiera speculativa; le spese per l'elettricità aumenteranno invece del 7,1% (25 euro di aumenti sulla bolletta che passa da 348 a 373 euro l’anno), mentre il gas del +4,8 %.
Poi i trasporti (+3,3%), più 144 euro l’anno pro-capite a famiglia a causa della lievitazione delle benzine, dell’assenza di competizione e della voracità fiscale, mentre le spese per l’abitazione (+ 2,6%) con 198 euro di aumenti e con la spesa arrivata a 7.798 euro. Rincari anche per alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+ 4,4%, 65 euro in più); bevande e tabacchi (+2,5%); mobili e servizi per la casa (+3,2); abbigliamento e calzature (+3,9 %).
Le uniche diminuzioni si registrano nel capitolo “spese telefoniche”, con una diminuzione del 5% per cento su base annua, che si traduce in un risparmio di 20 euro; le spese per Sanità e Salute, che diminuiscono del 3,7 per cento...

Mentre a settembre si profilano ulteriori stangate quantificate in oltre 600 euro a famiglia, le associazioni dei consumatori confermano il settimo sciopero della spesa per il 13 settembre 2007, indetto per denunciare una odiosa speculazione da filiera, che fa lievitare i prezzi dai campi alla tavola con ricarichi anche superiori al 900%, ...

Rincari medi di oltre 1.000 euro dunque, senza contare alcune grandi città come Milano,dove per il combinato disposto di allegri ritocchi alle tariffe dei trasporti locali, dai taxi ai biglietti autobus e metro, a quelli dei treni del 10%, l’introduzione del ticket d’ingresso in città,ed altre piccole “stangatine”, la somma può raddoppiare superando un gravame di ben 2.000 euro.
SPESE E RINCARI
(clicca sull'immagine per ingrandirla)


TOTALE DICEMBRE 2006 = Euro 28.722

TOTALE RINCARI + 1.098 (DIC.2007) = Euro 29.820

TURISMO: STAGIONE ROVENTE DAL PUNTO DI VISTA VERTENZIALE

TURISMO: STAGIONE ROVENTE PER LE VERTENZE TURISTICHE. TRA CONSULENZE E PRATICHE DI ASSISTENZA OLTRE 3.500 I CASI. LE SEGNALAZIONI DI DISSERVIZI SONO 31.000

Primo bilancio di Federconsumatori relativa a quella che è stata veramente un’estate calda per il turismo.
I dati parlano chiaro: lo Sportello nazionale di tutela del turista ha assistito, tra semplici consulenze e vere e proprie pratiche di assistenza, oltre 3.500 persone, corrispondenti a quasi 1.300 consulenze, confermando così il dato dell’estate precedente.
A questi casi di consulenza e a pratiche di assistenza si devono aggiungere oltre 30.000 segnalazioni di disguidi e disservizi turistici raccolti dalle sedi territoriali della Federconsumatori.
Quest’anno si attendeva un calo del contenzioso turistico. Ciò non è avvenuto e la causa è principalmente dovuta ad un deciso aumento, nei mesi estivi, del contenzioso legato al trasporto aereo, con frequenti cancellazioni e spostamenti del volo (in special modo nelle compagnie low cost e nei charter compresi in pacchetti) e per i sempre più frequenti smarrimenti di bagagli di cui la cronaca ci informa.
Proprio questo aumento del contenzioso aereo, che occupa circa il 25% dei casi, ha fatto scendere la percentuale dei reclami riguardanti i pacchetti tutto compreso al 33%, percentuale comunque sufficiente a farne la tipologia prevalente. Qui i recenti eventi naturali (dalle alluvioni in India al terremoto in Perù, fino all’uragano in Messico) occupano una parte non trascurabile delle richieste di intervento. Seguono le problematiche alberghiere (poco meno del 9%), gli appartamenti in affitto (circa il 5%) e le problematiche relative al campeggio ed al turismo itinerante (complessivamente un altro 9%).
…La Federconsumatori ritiene, anche a causa di quanto denunciato e vista l’importanza che detiene il settore del turismo nel nostro paese, che sia indispensabile aprire al più presto tavoli di confronto, a partire da quello istituzionale con il Governo e con gli operatori turistici dei vari comparti, al fine di porre le basi di un lavoro di prevenzione e di miglioramento della qualità dei servizi turistici.

mercoledì 8 agosto 2007

BENZINA: uno studio europeo comparativo smaschera inefficienze e speculazioni nella filiera petrolifera


Il comunicato di Federconsumatori e Adusbef

Si richiede da tutte le parti di mettere le cifre in chiaro. Adusbef e Federconsumatori vogliono fare proprio questo.
Abbiamo elaborato una comparazione europea sul costo in centesimi al litro (arrotondati, cioè senza i millesimi che sono per il calcolo molto marginali) del prezzo industriale della benzina, del prezzo di vendita e della percentuale di tassazione al 30 luglio 2007.

Qui di seguito i dati: (clicca sulla tabella per ingrandirla)

Percentuale media europea: 60%.
Da questi dati si evincono alcune considerazioni fondamentali.
La prima è quella dello scarto, che raggiunge circa in 9 centesimi il prezzo industriale, tra Italia e Francia - Germania ed addirittura ancora superiore di diversi paesi come Inghilterra e Polonia.
È qui quindi che bisogna decisamente intervenire perché risulta evidentissima l’inefficienza e/o gli effetti speculativi messi in campo da tutta la filiera petrolifera.
Non dimentichiamo mai che ogni centesimo in più sono 228 milioni di euro all’anno intascati in più dai petrolieri e, all’anno, hanno mediamente una ricaduta negativa sulle tasche dei consumatori dai 150 ai 200 euro.
La seconda considerazione riguarda la tassazione, l’Italia si situa nella media europea del 60% e viene superata da Germania, Francia, Inghilterra e Belgio.
Ciò significa che il problema della tassazione è un problema europeo e come tale va affrontato.
Nel nostro Paese noi comunque rivendichiamo che si acceleri il processo di legiferazione affinché sia messo in atto il sistema che rende mobile “l’accisa” sui carburanti, per rendere flessibile il sistema di tassazione e quindi calmierare il prezzo della benzina quando si è in presenza di picchi del costo del petrolio, evitando perciò che l’Erario guadagni trasformandosi in un’ottava compagnia petrolifera.
Infatti siamo proprio nella situazione in cui vi è la presenza di un aumento considerevole dei prezzi dei carburanti e quindi l’opportunità di utilizzare questa norma diventa importante.
Per essere più precisi, dal 1 gennaio al 30 luglio il prezzo della benzina è aumentato di 15 centesimi, di cui 12,5 ai petrolieri e 2,5 all’Erario, quindi pur essendosi abbassata la percentuale della tassazione italiana sul litro della benzina, sempre a quella data, dal 64% al 60% dell’attuale vi è da intervenire anche su questo versante.Per quanto riguarda inoltre l’incontro di venerdì, noi plaudiamo a ciò ma per quanto riguarda la nostra presenza siamo totalmente indifferenti, poiché il Ministro è perfettamente a conoscenza delle nostre posizioni pubblicizzate da anni e ripuntualizzate nel nostro comunicato ufficiale di ieri.

CALL CENTER: STOP ALLE TELEFONATE INDESIDERATE


Telecomunicazioni: stop alle telefonate indesiderate da parte dei call center. Lo affermano il Tribunale civile di Roma e l'Autorità Garante della Privacy.

Il Comunicato di Federconsumatori.


La caccia ai clienti attraverso le chiamate dei call center è stata dichiarata violazione della privacy.
Una ordinanza del Tribunale Civile di Roma del 27 luglio stabilisce che Wind e Tele2 hanno violato la privacy di migliaia di italiani.
Chi non ha dato il consenso a ricevere telefonate pubblicitarie non può essere perseguitato da decine di telefonate alla ricerca di nuovi clienti.
Nella stessa ordinanza si vieta a Telecom, autrice della denuncia, di spedire moduli prestampati di clienti che non desiderano ricevere pubblicità per telefono.
Federconsumatori invita l’Authority delle Comunicazioni a fare immediatamente una indagine e sanzionare tutti i comportamenti scorretti, i consumatori italiani sono stanchi di ricevere centinaia di telefonate non desiderate.
Federconsumatori approva inoltre l’intervento in materia da parte dell’Autorità Garante della Privacy, la quale ha stabilito importanti misure in tutela degli utenti, imponendo lo stop alle telefonate indesiderate dei call center entro il 10 settembre.

IL CONSIGLIO EUROPEO HA ELABORATO UN RISOLUZIONE "SULLA STRATEGIA PER LA POLITICA DEI CONSUMATORI DELL'UE 2007 - 2013"

Il Consiglio Europeo ha approvato una Risoluzione a tutela dei consumatori
E' compito della Comunità contribuire a tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori, nonché a promuovere il diritto all'informazione, all'educazione e all'organizzazione per la tutale dei loro interessi
Consumatori informati e con maggiori poteri, fiduciosi e aventi diritti effettivi costituiscono una forza motrice per il successo e i cambiamenti economici.
Nella Risoluzione, il Consiglio dell’UE conviene che gli interessi dei consumatori debbano essere presi in considerazione in tutti i settori della politica europea. Questa è una condizione preliminare per una politica dei consumatori efficace e costituisce una buona base per il conseguimento degli obiettivi di Lisbona. Le preoccupazioni riguardanti gli interessi economici dei consumatori, nonché la loro informazione, concernono molte politiche specializzate. L’inclusione degli interessi dei consumatori negli altri settori politici, anche nei servizi di interesse generale, rappresenta un compito comune a tutte le istituzioni dell’UE e agli Stati membri. Pertanto, accoglie con favore l’elaborazione da parte della Commissione, di una strategia per la politica dei consumatori per il periodo 2007-2013 a livello dell’UE che s’incentra sull’ampliare al massimo le scelte e la fiducia dei consumatori responsabilizzandoli e proteggendoli, promuovendo l’occupazione e la crescita ed estendo i mercati competitivi e che mira alla realizzazione di un mercato interno al dettaglio più integrato ed efficace.
Il testo della Risoluzione sul sito di Ambiente e Lavoro all'indirizzo:

martedì 7 agosto 2007

FEDERCONSUMATORI: DANNI ESISTENZIALI PER I VIAGGIATORI COLPITI DA DISSERVIZI NEGLI AEROPORTI

In un periodo di evidente difficoltà nei collegamenti aerei, con grave disagio per gli utenti, Federconsumtaori continua a ricevere numerose segnalazioni di cittadini inferociti, chi per lo smarrimento dei bagagli, chi per i ritardi subiti.
Federconsumatori sarà a disposizione per denunciare i danni subiti e chiederà il risarcimento dei danni esistenziali o per vacanza rovinata.

CARBURANTI: UN VADEMECUM DI FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF PER RISPARMIARE

Come risparmiare benzina, secondo FEDERCONSUMATORI e ADUSBEF

Alcuni provvedimenti che permetterebbero un risparmio energetico, per il paese e per il singolo consumatore:

- Riorganizzare e razionalizzare l’intera rete di distribuzione carburante, elefantiaca ed inefficiente, superando concentrazioni e duplicazioni oggi presenti nelle stesse piazze e strade. Ciò comporterebbe risparmi per circa 6 centesimi di euro al litro.
- Apertura alla grande distribuzione della vendita carburante, così come in Europa. Si verificherebbero risparmi pari a 8-9 centesimi di euro al litro.
- Cancellazione degli inutili gadget, o loro trasformazione in sconti o buoni benzina, con risparmi pari a 1,5 centesimi.
- Realizzare in tutti i punti di rifornimento del sistema self-service ed immettere l’innovazione tecnologica che permette la conservazione del prezzo scontato dopo l’orario di chiusura attraverso il sistema del telecontrollo. Risparmio di circa 4 centesimi al litro.
- Modernizzare i distributori con le gradualità necessarie, da vendite solo oil a vendite oil-non-oil . Risparmi prevedibili attorno a 6-7 centesimi

A regime e con tutti questi accorgimenti, solo nel settore della distribuzione, si possono risparmiare in media per ogni litro di carburante dai 13 ai 15 centesimi, tali risparmi comporterebbero minori esborsi per gli automobilisti di circa 7 euro ogni pieno di benzina, pari a 14 euro al mese e 168 euro all’anno.
Inoltre vi sarebbe una ricaduta positiva nel risparmio sui costi di trasporto dei beni di largo consumo di circa lo 0,5% sul tasso di inflazione, pari a 140 euro l’anno a famiglia.
Chiediamo inoltre al Governo:
· Strumenti, verifiche, controlli e sanzioni sul versante degli atteggiamenti della filiera nella determinazione dei prezzi, per superare la doppia velocità speculativa sul prezzo dei carburanti.
· Che chieda all’industria, partendo dal gruppo di cui lo Stato detiene il pacchetto di maggioranza relativa, investimenti finalizzati a modernizzare gli impianti di raffinazione del petrolio per implementare le quote di distillati leggeri (benzine e gasoli).
· Che intervenga velocemente realizzando normative ad hoc per la produzione e la relativa sostituzione dei carburanti tradizionali con i biocarburtanti, questione ancora irrisolta il cui ritardo ci pone sotto infrazione da parte della Comunità europea.
· Che lavori intensamente a livello internazionale perché sia possibile acquistare petrolio in Euro anziché in Dollari, per evitare ulteriori speculazioni sui cambi.
· Che intervenga affinché venga eliminata, o quantomeno resa minuscola, la terza cifra (in millesimi di euro) del prezzo dei carburanti, per meglio far comprendere concretamente la comparazione del prezzo tra un distributore e l’altro, con variazioni, queste si, significative di centesimi.

Infine, cosa rilevantissima, rivolgiamo un appello al Senato, e quindi a maggioranza ed opposizione, perché venga approvato il terzo Disegno di Legge Bersani che, oltre a contenere normative atte a modernizzare, come noi vogliamo, la rete di distribuzione, contiene la norma che rende mobile “l’accisa” sui carburanti, per rendere flessibile il sistema di tassazione e quindi calmierare il prezzo della benzina quando si è in presenza di picchi del costo del petrolio, evitando perciò che l’Erario guadagni trasformandosi in un’ottava compagnia petrolifera.

lunedì 6 agosto 2007

CARBURANTI: CON L'ESODO ESTIVO IN ARRIVO NUOVE SPECULAZIONI

CARO PIENO: PER FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF BISOGNA AFFRONTARE LA SPECULAZIONE PETROLIFERA PUNENDO I PETROLIERI.
L’ingiustificata speculazione petrolifera che arriva puntuale ad ogni esodo, oggetto di numerose denunce anche alle Procure della Repubblica, che impone il prezzo delle benzine con un surplus di 5 centesimi al litro rispetto alla media europea, ha fatto guadagnare oggi, con un ricarico di 3 euro ogni pieno, almeno da 60 a 75 milioni di euro,sulla pelle delle famiglie.
Adusbef e Federconsumatori,pur plaudendo all’iniziativa del ministro per lo Sviluppo economico Bersani che ha convocato per il 10 agosto i petrolieri, per esaminare il nodo del divario tra i prezzi dei carburanti in Italia e la media dei paesi Ue, chiedono drastiche misure draconiane per stroncare una evidente speculazione che riverbera i suoi effetti sulle famiglie e sul mercato.
Adusbef e Federconsumatori,che avevano inoltrato esposti denunce alle Procure della Repubblica,chiedono anche che fine abbia fatto l’inchiesta aperta della Procura di Roma sulla speculazione petrolifera, della quale non risulta più traccia.
Con l’apprezzamento dell’euro sul dollaro del 30 per cento circa,è ancora più odiosa una speculazione dei petrolieri, che oltre a fare utili stratosferici sulla pelle dei consumatori, continuano ad essere i padroni d’Italia,senza che nessun Governo,ponga un termine,anche con l’imposizione di regole chiare e trasparenti sugli andamenti dei prezzi all’ingrosso ed alla pompa,dei prezzi della benzina.
Ci auguriamo che venga finalmente messa la parola fine ad una odiosa speculazione,che incide per circa 150-200 euro l’anno ad automobilista, costretto a pagare una sorta di pizzo alla più totale delle asimmetrie dei mercati.