venerdì 4 gennaio 2008

PETROLIO A 100 EURO AL BARILE. LE PREVISIONI DI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PER IL 2008

COSTI ENERGIA. RICADUTE DIRETTE E INDIRETTE PER LE FAMIGLIE. E’ URGENTE INTERVENIRE IN MOLTEPLICI DIREZIONI.

Le previsioni del 2008 per quanto riguardano le ricadute dirette ed indirette del costo dell’energia sono estremamente preoccupanti per i responsabili istituzionali, ma soprattutto per le famiglie italiane.
Per costi diretti le famiglie si troveranno a dover affrontare costi più elevati per servizi e beni fondamentali che li riguardano:
- carburanti: + 140 euro
- riscaldamento domestico: + 150 euro annui
- gas: + 80 euro
- luce: + 40 euro
Con un totale pari a 410 euro annui (stima inflattiva di circa 1,3% sulla spesa familiare annuale).
Per costi indiretti:
- trasporto + 90 euro
- aumento del costo della Virgin Naphta, la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di plastiche, vernici, detersivi etc.: + 180 euro
- costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari: + 160 euro
Con un totale pari a 430 euro annui (stima inflattiva di circa 1,4% sulla spesa familiare annuale).

Il Paese ha dunque bisogno di un serio ed accelerato piano energetico con misure urgenti di sostegno verso quattro filoni fondamentali:
1 - politiche di risparmio sia delle famiglie che delle imprese
2 - forte impegno sulle energie alternative quali il fotovoltaico per giungere ad una potenza installata pari a quella della Germania
3 - costruzione immediata di rigasificatori che nel diversificare le fonti di approvvigionamento energetico sono di per sé strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio
4 - razionalizzazione della rete di distribuzione di carburanti con l’apertura alla grande distribuzione (risparmi attesi pari a 144 Euro anno)

Inoltre si rende obbligatoria una revisione della materia fiscale (accisa sui carburanti), che deve variare negativamente quando aumenta il prezzo del petrolio per compensare il contestuale aumento dell’IVA, evitando in tal modo speculazioni da parte dell’erario.

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