giovedì 20 settembre 2007

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E PUBBLICITA’ INGANNEVOLE: LA DENUNCIA DEI CONSUMATORI ACQUISTA UN NUOVO VALORE PER L’ANTITRUST.

Per ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI l’entrata in vigore dei due decreti legislativi (n. 145 e n. 146 del 2 agosto 2007), che a partire dal 21 settembre regoleranno i rapporti tra imprese e consumatori, è una cosa molto positiva.
I decreti legislativi in materia recepiscono la direttiva 2005/29/CE (che sarà applicata in ogni Paese membro dell’UE dal prossimo 12 dicembre), ampliando così il campo delle condotte sanzionabili e rafforzando le competenze dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
La denuncia dei consumatori acquista un nuovo valore per l’antitrust che, anche dietro segnalazione incompleta, potrà procedere d’ufficio con l’attività istruttoria per la verifica dei presunti illeciti.
Ciò permetterà, finalmente, tempi di intervento più rapidi per l’eliminazione delle pubblicità ingannevoli che sono un vero e proprio attentato a un mercato più chiaro e trasparente.

CARO LIBRI: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PLAUDONO ALL’APERTURA DELL’INDAGINE ANTITRUST.



SULLE FAMIGLIE ODIOSA SPECULAZIONE DEGLI EDITORI,CHE DEVE ESSERE SANZIONATA E PREVENUTA PER I PROSSIMI ANNI.

Anche stavolta non era un inutile allarmismo, le precise denunce dei consumatori in merito alla speculazione sui libri di testo aumentati del 5% sull’anno precdente.
L'Antitrust infatti, dopo aver chiesto alla Guardia di Finanza di verificare l'andamento dei prezzi dei libri delle scuole secondarie superiori negli ultimi tre anni in otto grandi città: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e Verona, ha deciso di aprire l’indagine per verificare la fondatezza di un’odiosa speculazione che grava ogni anno su milioni di famiglie italiane, denunciate da almeno un decennio da Adusbef e Federconsumatori.
La Guardia di Finanza infatti era stata chiamata a realizzare una serie storica dei prezzi dei libri usati nella scuola secondaria superiore, per verificare l’esistenza di un'azione concertata dalle case editrici o al contrario se si trattava di una distorsione del mercato legata, per esempio, a una cattiva distribuzione commerciale o a problemi regolamentari.
L'editoria scolastica aveva già visto l’impegno dell’Antitrust, che nel 2001 era intervenuta con una segnalazione al Parlamento, mentre nel 1997 era stata avviata un'istruttoria nei confronti dell'associazione degli editori, ma oltre a questo non c’era mai stata un’indagine,che sarà certamente approfondita e corposa dopo il rapporto della Guardia di Finanza.
Non deve essere più tollerato il giochetto degli editori,di rendere obsolescenti ed inutilizzabili, testi scolastici validi con il semplice cambio di copertina,di capitoli o di paragrafi,mantenendo inalterato i testi, aggiornando ed aumentando il prezzo del 5-6% sull’anno precedente,al solo scopo di spillare soldi inutili alle già dissanguate famiglie italiane, che potrebbero anche usufruire di libri (almeno i testi cosiddetti sacri,come ad es.la Divina Commedia,il Teorema di Pitagora,i libri di Storia e Geografia) in forma digitalizzata.
Basti pensare che il giro di affari quotidiano dei libri di testo,solo per le scuole superiori, è pari ad oltre 1,6 miliardi di euro l’anno,con ricadute insopportabili sulle massacrate famiglie italiane. Adusbef e Federconsumatori,si attendono che l’indagine Antitrust sanzioni duramente gli editori.



GLI ALUNNI
Scuola statale - anno scolastico 2007/2008

Tabella 1: Gli alunni iscritti per ordine e grado di istruzione




*Si ricorda che in questa tabella, come nella gran parte del documento, si fa riferimento alla sola scuola statale, pertanto non sono conteggiati i bambini iscritti alle scuole non statali (comunali, provinciali, ecc.), che nel caso della scuola dell'infanzia rappresentano una quota consistente, circa 700.000 per l'a.s. 2006/2007.

Dati scolastici 2007-2008 Fonte: Ministero Istruzione

mercoledì 19 settembre 2007

TRENITALIA: QUADRUPLICANO LE MULTE PER CHI NON PAGA IL BIGLIETTO, MENTRE SI RIDUCONO LE BIGLIETTERIE ED AUMENTANO LE EMETTITRICI AUTOMATICHE GUASTE.

Trenitalia ha fatto partire il 17 settembre 2007 l’operazione “mai più senza biglietto”: la sanzione per chi sale senza biglietto o non lo timbra è passata da 25 a 50 euro. Inoltre per chi non concilia nell’immediato, tale sanzione può raddoppiare e pure quadruplicare nel giro di poche decine di giorni, fino a 224 euro.
Nel frattempo le biglietterie vengono chiuse, molte emettitrici ed obliteratrici di biglietti sono guaste, alcune sono costantemente vandalizzate sotto lo sguardo attonito ed inutile delle telecamere (c’è da chiedersi se siano collegate).
Oltre a ciò molti esercizi commerciali, che sfruttano il movimento di clienti originato dalle stazioni, si rifiutano di vendere i biglietti, i punti vendita sono spesso lontani e, come è ovvio, nelle ore serali e nei giorni festivi sono chiusi.
In sostanza molti cittadini onesti dovranno pagare multe salatissime senza colpa.
Tutto ciò è sbagliato e controproducente.
Bisogna distinguere tra chi non vuole e chi non può acquistare il biglietto.
Trenitalia, prima di applicare le nuove norme, avrebbe dovuto accertarsi che i treni e le stazioni funzionassero al meglio e avrebbe dovuto confrontarsi con i pendolari ed i consumatori sulla reale possibilità di accedere alle biglietterie.Per questi motivi Adusbef e Federconsumatori chiedono la sospensione delle sanzioni previste e l’apertura immediata di un tavolo con i rappresentanti dei consumatori e dei pendolari.

SCUOLA: FEDERCONSUMATORI AL FIANCO DELLE FAMIGLIE DEGLI STUDENTI DISABILI PER DENUNCIARE IL TAGLIO DEI POSTI DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO NELLE SCUOLE

Federconsumatori si unisce alla denuncia delle famiglie degli studenti disabili relativa al taglio dei posti degli insegnanti di sostegno nelle scuole.
Con l’inizio dell’anno scolastico si vedono i risultati della politica sugli organici del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Direzioni Regionali.
Classi con un numero elevato di portatori di handicap con personale di sostegno non sufficiente a garantire quanto previsto dalla legge .
Le politiche sull’integrazione e la qualità della scuola sono ancora una volta sacrificati per ragioni economiche. Tutto questo vanifica le leggi che sono state varate in difesa dell’handicap, non garantisce il diritto allo studio, provocando gravi disagi alle famiglie.
Questo modo di governare la scuola pubblica per la Federconsumatori non va bene e riteniamo opportuno denunciare ogni singolo caso per garantire i diritti alle famiglie e agli studenti.

COSTITUITO IL GRUPPO DI DIALOGO EUROPEO SU SALUTE PUBBLICA E TUTELA DEI CONSUMATORI


Con la Decisione della Commissione (2007/602/CE) del 5 settembre 2007 viene istituito il gruppo di dialogo delle parti interessati nei settori della salute pubblica e della tutela dei consumatori.
(articolo tratto da: http://www.amblav.it/)

Con la Decisione della Commissione del 5 settembre viene proposto di istituire un gruppo di dialogo delle parti interessate nei settori della salute pubblica e della protezione dei consumatori che avrà effetto dal 10 ottobre 2007.
La Commissione potrà consultare il gruppo su qualunque questione relativa al miglioramento generale del processo di consultazione delle parti interessate.
Il gruppo ha come missione di:
a) esaminare la questione della rappresentatività delle parti interessate;
b) dibattere la questione delle asimmetrie tra le parti interessate e consigliare la Commissione sui metodi di consultazione possibili in grado di rispettare il contesto nel quale operano le parti interessate ed adattarvisi;
c) esaminare i criteri applicabili alla consultazioni che richiedono termini più flessibili e più lunghi(più di otto settimane);
d) esaminare il ruolo delle piattaforme nazionali nel rafforzamento delle capacità delle organizzazioni non governative degli Stati membri che hanno aderito alla Comunità nel 2004 e nel 2007 ed esaminare il ruolo degli Stati membri nei rapporti con i cittadini a livello locale.
I membri del gruppo (al massimo 20 membri) sono nominati dalla Commissione tra specialisti competenti nel settore per un mandato non rinnovabile di quattro anni . Tuttavia, solo per quanto riguarda la prima nomina, la metà dei membri sono nominati per un mandato non rinnovabile di due anni. I membri rimangono in funzione sino a loro sostituzione o sino alla fine del loro mandato.

martedì 18 settembre 2007

PREZZI: I PRODUTTORI DI PASTA DANNO I NUMERI … SBAGLIATI!

IL GRANO COSTA MENO DEL 1993, MA IL PREZZO DEGLI SPAGHETTI E' AUMENTATO DEL 36% DAL 2001 AD OGGI

"I produttori di pasta continuano a dare numeri sbagliati sull'aumento del costo del grano, per giustificare una speculazione in atto sui prezzi"
E' quanto affermano le associazioni dei consumatori - Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - che aggiungono in un comunicato:
"E' vero che nel 2007 il grano duro è aumentato, ma nel 2005 aveva raggiunto il suo minimo storico... ma i produttori di pasta non hanno diminuito il prezzo... Hanno fatto come i petrolieri, anzi peggio, perché ... i produttori di pasta non hanno mai abbassato i prezzi, anzi dal 2001 ad oggi li hanno aumentati del 36%, pur essendo il prezzo del grano calato ininterrottamente dal 2001 (183 euro a tonnellata) al 2005 (140 euro)".

Le associazioni dei consumatori hanno elaborato i dati Ismea sul prezzo medio del frumento duro (la qualità migliore e più cara in Italia), e ne hanno dedotto cdhe, a fronte di una riduzione del prezzo del grano tra il 1993 e il 2005 (anno in cui il prezzo è stato più basso), il prezzo finale della pasta tra 2004 e 2006 è rimasto invariato.





"I produttori di pasta inoltre affermano che l'aumento del prezzo della pasta inciderà solo per 25 euro l'anno per un nucleo familiare di 4 persone. Anche in questo caso i dati sono sbagliati.
Nel 2006, secondo i dati dell’indagine sui consumi condotta dall’Istat, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.461 euro.
Il peso della pasta nel paniere Istat 2007 è di 5443, ossia gli italiani spendono lo 0,5443% del loro reddito in pasta, pari a 13,39 euro al mese, pari a 160,74 euro all'anno. Il che vuol dire, che se la pasta aumenta del 20% l'incidenza su una famiglia media italiana è di 32,15 euro all'anno. Questo senza contare che mentre una famiglia media spende solo il 16,3998 % del proprio reddito in prodotti alimentari e bevande, un anziano a 500 euro al mese spende il 46% del proprio reddito in alimentazione".

"Inoltre il costo della materia prima, il grano, incide solo in minima parte sul prodotto finale. Nel caso di spaghetti incide solo per il 22,8% e non del 60% come sostenuto da Unipi. Questo vuol dire che per avere un aumento della pasta del 20% il costo del grano avrebbe dovuto praticamente raddoppiare".

"Anche i produttori di pasta – commentano le 4 associazioni – hanno deciso di difendere strenuamente gli aumenti dei prezzi al dettaglio, ma questi dati dimostrano come i nostri allarmi siano del tutto fondati, e che sbaglia il Ministro Bersani a sottovalutare il fenomeno dei rincari e soprattutto manifestazioni di protesta dei consumatori come lo sciopero della pasta, iniziativa che ha avuto notevole risonanza mediatica".

22 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE A ZURIGO


lunedì 17 settembre 2007

FARMACI: MARTEDI 18 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA'. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI ACCANTO AI MOVIMENTI ED ALLE ASSOCIAZIONI DEI FARMACISTI


Farmaci: Federconsumatori e Adusbef favorevoli alla vendita dei farmaci di fascia C nella grande distribuzione con prescrizione medica, martedì 18 settembre manifestano a Roma.

Adusbef e Federconsumatori aderiscono alla Manifestazione per la Libertà promossa dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, dalla Federazione Esercizi Farmaceutici, dalla Associazione Nazionale Parafarmarcie Italiane e dalla Federazione Italiana Esercizi Farmaceutici per il giorno 18 Settembre 2007 a Roma.

"Per noi è importante ottenere gli stessi risultati che si sono realizzati nel segmento nei farmaci da banco, con una riduzione di circa il 20% dei prezzi. - affermano le due associazioni dei consumatori - Perciò siamo convinti che sia necessario autorizzare la vendita dei farmaci in fascia C, con l'obbligo di prescrizione medica, anche nella grande distribuzione e nelle parafarmacie così come per quelli da banco.
Il mercato totale dei farmaci ( farmaci da banco e di classe C) è di circa 5 miliardi e tale provvedimento avrà ricadute positive sulle famiglie. E' un ulteriore passo verso l'introduzione di elementi di concorrenza nel settore e non va contro gli interessi dei consumatori, in quanto all'interno dei normali esercizi commerciali (parafarmaci) e dei corner dei supermercati c'è il farmacista che ha la professionalità e la responsabilità per distribuire il farmaco mediante la prescrizione medica..."
Federconsumatori e Adusbef sono favorevoli al superamento degli attuali limiti alla titolarità delle farmacie e della pianta organica, anche per fare in modo che "le farmacie svolgano sempre di più e meglio compiti di sostanziale presidio sanitario nel territorio, anche attraverso l'ampliamento dei loro servizi al cittadino, abbandonando la vecchia idea di trasformarsi in supermarket dove si vendono scarpe, indumenti e giocattoli."

mercoledì 12 settembre 2007

MUTUI: FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF DENUNCIANO USI, ABUSI, COMPORTAMENTI ARBITRARI E ILLEGALI DELLE BANCHE. E’ UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA DEMOCRATICA.


La Legge n° 40 del 2 aprile 2007 (Legge Bersani) sulla portabilità dei mutui ha sancito il diritto di un titolare di un mutuo a trasferire il proprio debito ad un'altra banca, qualora avesse la possibilità di accedere a condizioni migliori.
Con tale dispositivo la nuova banca subentra nella garanzia ipotecaria già iscritta dal creditore originario, mediante atto di surroga annotata a margine dell'ipoteca; ciò permette di evitare, come accadeva in passato, che la sostituzione di un mutuo avvenisse tramite la cancellazione della vecchia ipoteca e l'iscrizione di una nuova. Con la sottoscrizione della surroga la banca subentrante provvede a saldare il vecchio debito residuo, sostituendosi al creditore originario nella relazione con il mutuatario.
Protervia e arroganza delle banche sono testimoniate dal fatto che - ad oltre 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto Bersani (2 aprile 2007) - non esiste ancora traccia di una sola banca che attui la portabilità, la surroga o la rinegoziazione dei mutui; tali provvedimenti andrebbero favorevolmente incontro alle esigenze di 3,2 milioni di mutuatari, indebitati a tasso variabile per prestiti di lunga durata, anche a causa dei cattivi consigli delle banche.
Lo stesso cliente, indotto dalla banca ad indebitarsi a tasso variabile quando già la banca stessa era a conoscenza della tendenza dei tassi all’aumento, se volesse rinegoziare il suo mutuo, dovrebbe ricominciare tutto da zero come se fosse un perfetto sconosciuto.
L’articolo 10 del decreto Bersani prevede che le variazioni contrattuali dei contratti di durata sono inefficaci «se pregiudizievoli per il consumatore», nel caso non rispettino alcune regole. Tra esse la simmetria dei tassi, che devono viaggiare in parallelo in caso di aumenti o di diminuzioni del costo del denaro, sia sugli impieghi (mutui,fidi,prestiti), che sui depositi (libretti di risparmio,conto corrente,ecc.).
Al contrario le banche impongono il pagamento di salatissime spese notarili per trasferire o “surrogare” il mutuo; nessun Istituto di Credito ha applicato l’art.10 del decreto Bersani adeguando i tassi di interessi sui depositi.
Adusbef e Federconsumatori, nel denunciare ancora una volta gli arbitrari usi e gli illeciti abusi bancari a danno della collettività, delle famiglie e delle imprese, chiedono al Governo di affrontare la questione bancaria, diventata una vera e propria emergenza democratica, per evitare che le pur lodevoli liberalizzazioni del ministro Bersani, diventino la cartina di tornasole di una ben architettata presa in giro a danno dei cittadini e del Paese.

VERTENZA CONTRO SAN PAOLO IMI: VITTORIA DI FEDERCONSUMATORI




Vittoria di Federconsumatori in un vertenza contro San Paolo Imi, promossa a tutela di una risparmiatrice

Una signora di Caserta con un patrimonio mobiliare abbastanza cospicuo aveva investito nel 2001 € 136.000 nell’acquisto di Bonds Cirio.
A seguito del fallimento della Cirio (fine 2002), la signora aveva perso i soldi e, tramite Federconsumatori e ha chiamato in giudizio San Paolo Imi, avanti il Tribunale di Torino.
Il Tribunale nel 2005 ha dato ragione a San Paolo, condannando la risparmiatrice a quasi € 10.000 di spese.
La risparmiatrice ha proposto appello presso la Corte di Appello di Torino che ha riformato integralmente la sentenza del Tribunale, dando pienamente ragione alla risparmiatrice che ha già ricevuto da San Paolo Imi € 200.000, comprensiva di sorte, interessi, svalutazione monetaria e spese legali del primo giudizio e dell’appello.
La sentenza è estremamente importante in quanto si tratta di una delle poche in appello sino ad ora emanate e conferma il trend più che positivo delle cause vittoriose della Federconsumatori a difesa dei risparmiatori e investitori.

lunedì 10 settembre 2007

ASSICURAZIONI AUTO: AUMENTI DAL 1994 ANCHE DEL 120 % (LE MOTO DEL 300 % !!!)

FEDERCONSUMATORI STIGMATIZZA L'ATTEGGIAMENTO DELL'ANIA (Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici) CHE MIRA A BLOCCARE LE LIBERALIZZAZIONI BERSANI.

Federconsumatori all'attacco delle assicurazioni:
"Il presidente dell’Ania, Cerchiai, piuttosto che invocare ripensamenti da parte del Ministro Bersani sulle liberalizzazioni, dovrebbe spiegare come mai in un libero mercato, di fronte ad una contrazione del 18% degli incidenti e della sinistrosità, le tariffe continuano a lievitare allegramente con medie del 4,1 per cento".
"Il presidente dell’Ania dovrebbe spiegare - continua Federconsumatori - come mai il settore assicurativo italiano abbia continuamente auemntato le polizze obbligatorie RC Auto...
Prima della liberalizzazione tariffaria del 1994 gli automobilisti pagavano in media 700.000 lire (361 euro), mentre dodici anni dopo, nel 2006, il costo medio di una polizza per un auto di fascia media (non contando le punte estreme come la Campania) è lievitato a 868 euro, con un rincaro del 122 per cento...
In altri Paesi UE, come Francia,Spagna, Germania, gli aumenti registrati non hanno mai superato la soglia del 70 %."

cliccare sulla tabella per ingrandirla:

giovedì 6 settembre 2007

GARANTE DELLA PRIVACY - VIETATO LO SPAMMING


Nuovi interventi del Garante contro lo spamming

Vietato il trattamento dei dati ad un sito Internet e a due società che inviavano fax promozionali.

L'Autorità ha vietato l'uso illecito di dati personali a fini di marketing a tre società che operavano senza consenso dei destinatari...

Il Garante ha ribadito che non si possono inviare e-mail per pubblicizzare un prodotto o un servizio senza aver prima ottenuto il consenso del destinatario, e che è necessario ottenerlo prima di effettuare qualunque uso dell'indirizzo di posta elettronica.

GARANTE DELLA PRIVACY - INDICAZIONI DI TUTELA NEL MERCATO DELL'ENERGIA



Mercato dell'energia: informare con chiarezza gli utenti
Le istruzioni del garante per tutelare i dati personali degli utenti: informative semplici, no ad intrusioni telefoniche, dati conservati a tempo

Il Garante della privacy ha chiarito che "con la liberalizzazione del mercato dell'energia devono essere ancor più tutelati i dati personali degli utenti."
Con una delibera (relatore Mauro Paissan), il Garante ha fornito una serie di "indicazioni per una corretta informazione degli utenti e per un corretto utilizzo dei loro dati."
...
Riguardo agli aspetti legati al trattamento dei dati personali degli utenti è stato chiamato ad intervenire il Garante.
Il documento si articola in due parti:
* la prima contiene le indicazioni fornite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas al termine di una fruttuosa collaborazione prevista per legge;
* la seconda detta prescrizioni direttamente agli operatori del settore.
"Le società distributrici dovranno... informare i clienti in maniera colloquiale e sintetica della possibilità di recedere dal contratto e di fornire alle aziende venditrici di energia alcuni dati (generalità, consumi, potenza impegnata etc.) affinché possano far conoscere le loro migliori offerte formulate sulla base della conoscenza di un profilo "minimo" del medesimo cliente."
A tale proposito il Garante ha predisposto un modello di informativa che potrà eventualmente essere adottato dalle società (consultabile sul sito dell'Autorità http://www.garanteprivacy.it/ )".
...
"Per quanto riguarda le proposte commerciali dei venditori, queste dovranno essere rigorosamente cartacee: non è quindi consentito il marketing telefonico o per via telematica. I dati dei clienti non possono essere comunicati a terzi.
Per quanto riguarda i tempi di conservazione dei dati, il Garante ha stabilito che i dati personali dei clienti che non rispondono alle offerte commerciali dovranno essere cancellati non più tardi di sei mesi dall'invio della proposta."

ELETTRICITA': SONO GIA' 38 LE SOCIETA' A LIVELLO NAZIONALE INSERITE NELL'ELENCO DEI VENDITORI QUALIFICATI


Elettricità: Già iscritte 38 aziende nell’elenco dei venditori qualificati
fonte: http://www.autorita.energia.it/


Aggiornato l’elenco dei venditori qualificati, al quale risultano già iscritte 38 società per la vendita di energia elettrica.

"Il nuovo strumento informativo è rivolto ai clienti domestici e ad altri piccoli consumatori (ad esempio piccole imprese) - scrivono sul sito - affinché possano scegliere con sempre maggiore consapevolezza l’eventuale nuovo fornitore di elettricità, dopo la completa liberalizzazione dallo scorso 1° luglio."



Tabella (clicca per ingrandire)


FARMACI DI FASCIA C SIANO VENDUTI NEI CENTRI COMMERCIALI


FARMACI DI FASCIA C: INSISTIAMO COME PER I FARMACI DA BANCO CHE SIANO VENDUTI NEI GRANDI CENTRI COMMERCIALI, TUTELATI DALLA PRESENZA DI UN FARMACISTA. ULTERIORI RISPARMI PER 40 EURO A FAMIGLIA, OLTRE IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO.

E' necessario autorizzare la vendita dei farmaci in fascia C, con l’ obbligo di prescrizione medica, anche nella grande distribuzione e nelle parafarmacie così come per quelli da banco.
E' quanto affermano Adusbef e Federconsumatori, che sottolineano: "... per noi è importante ottenere gli stessi risultati che si sono realizzati nel segmento nei farmaci da banco con una riduzione di circa il 20% dei prezzi.
Infatti, il mercato totale dei farmaci ( farmaci da banco e farmaci di classe C) è di circa 5 miliardi e tale provvedimento, insieme a quelli già in essere, avrà ricadute positive sulle famiglie, già realizzate per i farmaci da banco di 20 Euro e realizzabili sui farmaci di fascia C di ulteriori 40 Euro annui."

Tale atto per le associazioni dei consumatori "è un ulteriore passo verso l’introduzione di elementi di concorrenza nel settore e non va contro gli interessi dei consumatori, in quanto all’interno dei normali esercizi commerciali (parafarmaci) e dei corner dei supermercati c’è il farmacista che ha la professionalità e la responsabilità per distribuire il farmaco mediante la prescrizione medica.
Ed inoltre non dimentichiamo che i farmaci di fascia C con ricetta sono per definizione prescritti da un medico che in base a una visita medica, analisi, ecc.. prescrive il farmaco.
Siamo quindi per il superamento degli attuali limiti alla titolarità delle farmacie e della pianta organica, anche per fare in modo che quest’ultime (le farmacie) svolgano sempre di più e meglio compiti di sostanziale presidio sanitario nel territorio, anche attraverso l’ampliamento dei loro servizi al cittadino abbandonando la vecchia idea di trasformarsi in supermarket dove si vendono scarpe, indumenti e giocattoli."

MUTUI A TASSO VARIABILE. DATI

MUTUI: COMPARAZIONE MEDIA EUROPEA
(Fonte Bollettino BCE 8-2007 Boll. Bankitalia n° 44 del 31-7-07)

Nel mese di maggio 2007, in Italia le banche applicavano il tasso medio del 5,67 %. (Fonte Bankitalia), mentre il tasso medio europeo applicato ai mutui per l’acquisto di case era pari al 4,72 %. (Fonte BCE).

Nelle tabelle vediamo l’incidenza della differenza dello 0,95% sulle rate di un mutuo “italiano” e di un mutuo “europeo” di 100.000 euro a 10, 20, 30 anni.

clicca per ingrandire


MUTUI A TASSO VARIABILE. NECESSARI INTERVENTI A TUTELA DELLE FAMIGLIE


MUTUI A TASSO VARIABILE. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE. GOVERNO E BANKITALIA SI ATTIVINO PERCHE’ ANCHE LE BANCHE FACCIANO LA LORO PARTE.

Dal 2003 gli analisti finanziari paventavano la crescita dei tassi di mercato. Nonostante ciò, i consigli (o i mancati avvertimenti) delle banche hanno indotto chi intendeva accendere un mutuo per l’acquisto della casa a farlo al tasso (civetta) più basso, guarda caso, quello variabile.
In questo settore l’ Italia vanta una serie di primati: oltre i maggiori tassi medi rispetto al resto d’Europa, anche il fatto che il 75 per cento dei mutui in essere è a tasso variabile. In Francia e in Germania il dato è esattamente invertito: il 75 per cento dei mutui è a tasso fisso.
Adusbef e Federconsumatori ribadiscono con forza la richiesta a Governo e Bankitalia perché pongano in essere ogni iniziativa in grado di evitare che il contenzioso derivante dalle difficoltà delle famiglie assuma proporzioni insostenibili.
Ma, al tempo stesso, chiedono con forza che Istituzioni e Autorità di vigilanza intervengano con decisione:
* perché il settore creditizio proceda decisamente e con responsabilità per rendere fluide e non esose le procedure per surrogazione del creditore e trasferibilità dei mutui;
* perché siano eliminati tutti quegli ostacoli (anche finanziari) che stanno dissuadendo coloro che vogliono legittimamente rivedere le condizioni dei mutui in essere, dal procedere a sostituzioni ed a chiusure anticipate;
* perché siano eliminate fin da ora le penali per l’estinzione anticipata del contratto, anche per i mutui stipulati precedentemente al 2 febbraio 2007 (Decreto Bersani bis);
* perché non impongano la presenza del notaio se non nei casi effettivamente complessi e delicati; perché siano messi a disposizione fondi di garanzia e di solidarietà.

Insomma, quando sosteniamo che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione…..” non parliamo delle risultanze di un congresso consumerista, ma dell’art. 47 della nostra Costituzione.

Adusbef e Federconsumatori Roma, 5 settembre 2007