martedì 13 maggio 2008

Farmaci: al nuovo Ministro della Salute Federconsumatori chiede di completare il processo di liberalizzazione della vendita dei farmaci

Farmaci: al nuovo Ministro della Salute Federconsumatori chiede di completare il processo di liberalizzazione della vendita dei farmaci e di promuovere i farmaci equivalenti. I risparmi potrebbero essere utilizzati per megliorare la qualità del Servizio Sanitario Nazionale.

Invitiamo il nuovo Ministro della Salute a proseguire il percorso, già avviato dal precedente Governo, sulle liberalizzazioni dei farmaci, sostiene Rita Battaglia, Vice Presidente della Federconsumatori.
La validità di questo provvedimento è stata dimostrata dal fatto che, nel segmento dei farmaci da banco distribuiti anche nelle parafarmacie e all’interno della grande distribuzione, si è realizzata una riduzione dei prezzi di circa il 20%. Le famiglie hanno così ottenuto, per i farmaci da banco, un risparmio di 20 € annui.
Tale risparmio potrebbe aumentare di ulteriori 40 € annui se avvenisse l’estensione alla vendita dei farmaci di fascia C con obbligo di prescrizione anche all’interno delle parafarmacie e della grande distribuzione.
Sosteniamo inoltre che temi rilevanti, da affrontare urgentemente siano:
· La promozione e la diffusione dei farmaci equivalenti, che, in Italia, rappresentano appena il 10% della spesa complessiva dei farmaci, mentre in Europa raggiungono oltre il 30%;
· La messa in produzione dei farmaci monouso e conformi, coerenti con i tempi previsti per una corretta terapia di guarigione. Tutto ciò eviterebbe inutili sprechi e comporterebbe risparmi che potrebbero arrivare al 25%- 30% dell’intera spesa sanitaria nazionale.
Il frutto dell’operazione congiunta, sui farmaci equivalenti e su quelli monodose, comporterebbe un risparmio complessivo di 1,1 miliardi di Euro all’anno, con grande sollievo della spesa pubblica e delle famiglie.
Ciò consentirebbe allo Stato di disporre di ingenti risorse per migliorare la qualità del Servizio Sanitario Nazionale, a partire dall’abbattimento dei tempi di attesa per le visite specialistiche (che attualmente arrivano a mesi) e dal miglioramento dell’assistenza, per ristabilire certezze nel diritto alla salute in tutto il nostro Paese.

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