mercoledì 8 agosto 2007

BENZINA: uno studio europeo comparativo smaschera inefficienze e speculazioni nella filiera petrolifera


Il comunicato di Federconsumatori e Adusbef

Si richiede da tutte le parti di mettere le cifre in chiaro. Adusbef e Federconsumatori vogliono fare proprio questo.
Abbiamo elaborato una comparazione europea sul costo in centesimi al litro (arrotondati, cioè senza i millesimi che sono per il calcolo molto marginali) del prezzo industriale della benzina, del prezzo di vendita e della percentuale di tassazione al 30 luglio 2007.

Qui di seguito i dati: (clicca sulla tabella per ingrandirla)

Percentuale media europea: 60%.
Da questi dati si evincono alcune considerazioni fondamentali.
La prima è quella dello scarto, che raggiunge circa in 9 centesimi il prezzo industriale, tra Italia e Francia - Germania ed addirittura ancora superiore di diversi paesi come Inghilterra e Polonia.
È qui quindi che bisogna decisamente intervenire perché risulta evidentissima l’inefficienza e/o gli effetti speculativi messi in campo da tutta la filiera petrolifera.
Non dimentichiamo mai che ogni centesimo in più sono 228 milioni di euro all’anno intascati in più dai petrolieri e, all’anno, hanno mediamente una ricaduta negativa sulle tasche dei consumatori dai 150 ai 200 euro.
La seconda considerazione riguarda la tassazione, l’Italia si situa nella media europea del 60% e viene superata da Germania, Francia, Inghilterra e Belgio.
Ciò significa che il problema della tassazione è un problema europeo e come tale va affrontato.
Nel nostro Paese noi comunque rivendichiamo che si acceleri il processo di legiferazione affinché sia messo in atto il sistema che rende mobile “l’accisa” sui carburanti, per rendere flessibile il sistema di tassazione e quindi calmierare il prezzo della benzina quando si è in presenza di picchi del costo del petrolio, evitando perciò che l’Erario guadagni trasformandosi in un’ottava compagnia petrolifera.
Infatti siamo proprio nella situazione in cui vi è la presenza di un aumento considerevole dei prezzi dei carburanti e quindi l’opportunità di utilizzare questa norma diventa importante.
Per essere più precisi, dal 1 gennaio al 30 luglio il prezzo della benzina è aumentato di 15 centesimi, di cui 12,5 ai petrolieri e 2,5 all’Erario, quindi pur essendosi abbassata la percentuale della tassazione italiana sul litro della benzina, sempre a quella data, dal 64% al 60% dell’attuale vi è da intervenire anche su questo versante.Per quanto riguarda inoltre l’incontro di venerdì, noi plaudiamo a ciò ma per quanto riguarda la nostra presenza siamo totalmente indifferenti, poiché il Ministro è perfettamente a conoscenza delle nostre posizioni pubblicizzate da anni e ripuntualizzate nel nostro comunicato ufficiale di ieri.

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