giovedì 26 luglio 2007

FEDERCONSUMATORI NAZIONALE: TRATTENUTE PER I PENSIONATI INPDAP, MANCANO LE INFORMAZIONI

Trattenute per i pensionati INPDAP: è lecito operarle senza informarne i diretti interessati?

Abbiamo appreso che con decreto del ministero dell’ Economia e della Finanza n. 45 del 7 marzo c.a è stato adottato il regolamento di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’INPDAP.
In base a tale regolamento, tra l’altro, è stato disposto un prelievo pari allo 0,15% sull’ammontare lordo della pensione corrisposta a ciascun titolare di pensione INPDAP (praticamente a tutti gli ex dipendenti pubblici). Tale prelievo viene effettuato mediante ritenute mensili sugli emolumenti corrisposti dalla data di iscrizione, che sarà considerata dal mese successivo alla scadenza di 6 mesi dalla data di entrata in vigore del predetto regolamento.
Se il singolo pensionato fosse contrario a tale prelievo potrà comunicarlo all’INPDAP entro 6 mesi dall’entrata in vigore del regolamento così come è possibile recedere dall’iscrizione entro 6 mesi dal pagamento della prima mensilità sulla quale è stata operata la prima trattenuta dello 0,15%.
Sono escluse dal prelievo le pensioni fino a 600 euro mensili.
Cosa significa tutto questo marchingegno?
Significa che a partire dal prossimo mese di ottobre 2007 praticamente su tutte le pensioni corrisposte dall’INPDAP verrà operata una ritenuta dello 0,15% senza che alcun pensionato ne sia stato informato né abbia espresso il suo assenso e, contando che, come spesso avviene, i percettori di pensione poco sono avvezzi a rendersi conto di non significative variazioni dell’ importo della pensione percepita (tra ricalcoli recuperi aumenti e conguagli vari), nessuno si renderà conto in tempo utile di questa ulteriore trattenuta correndo il rischio che non si possa più intervenire per interromperne l’operatività.
E’ tutto ciò in cambio di che cosa?
In cambio della possibilità di accedere al credito erogato dall’INPDAP stesso in favore dei pensionati richiedenti.
Tralasciando il fatto che di solito i pensionati poco sono avvezzi a richiedere prestiti, sia per non aggravare di ulteriori trattenute la pensione mensile, sia perchè hanno calibrato la loro esistenza futura sull’equilibrio costante delle entrate con le uscite, non si comprende perchè questa gabella dello 0,15% non venga riservata solo ai pensionati richiedenti il prestito dal momento della richiesta in avanti e pretendendo circostanziata autorizzazione scritta da parte del pensionato medesimo.
La Federconsumatori diffida formalmente l’INPDAP dal dare attuazione al richiamato regolamento di cui al decreto.
La Federconsumatori invita il Ministero dell’Economia e Finanza a mettere in atto tutte le azioni idonee alla sospensione immediata degli effetti che penalizzerebbero in maniera irrevocabile tutti i pensionati INPDAP.

fonte: www.federconsumatori.it

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